L'editoriale: la Scuola, la Città Fragile, ed il pericolo dell'improvvisazione

Cari genitori ci scusiamo per l’accaduto, probabilmente qualcosa nel monitoraggio che riguarda gli edifici scolastici non è andata per il verso giusto. Se il Padreterno non avesse fatto cadere i pezzi di solaio in piena notte forse qualche allievo della scuola primaria o dell’infanzia avrebbe rischiato di perdere la propria vita. Sarebbe stata una tragedia di proporzioni immani, accaduta all’interno di un luogo che i più immaginano e sperano il più sicuro possibile”.

 

In politica non bisogna mai rinunciare alla chiarezza e alla parola onesta. Forse chi pensa di governare un paese civile e non un popolo di sudditi si sarebbe dovuto esprimere con questi termini, ma il “Mi dispiace”, lo “Scusate se abbiamo sbagliato” nel dizionarietto di un uomo di casapound o di un nostalgico del ventennio non è contemplato. Conosco Nardò da tanto tempo: è una Terra orgogliosa ma è fatta di lavoratori che pretendono che venga tutelata e difesa. E che sono assetati da sempre di chiarezza e di verità. 

In un comunicato diffuso dal Comune si legge “Ribadiamo a chi adombra dubbi che i controlli su questo e altri immobili scolastici sono stati effettuati al fine di verificare i requisiti strutturali, impiantistici e ambientali. La scuola di via Crispi è idonea, agibile e conforme alle prescrizioni di legge, altrimenti sarebbe chiusa. Ciò non toglie che possano comunque verificarsi episodi come quello della notte scorsa. Tutti i soggetti coinvolti hanno fatto quanto nelle proprie competenze e responsabilità. Da ultimo Bianco Igiene Ambientale, che ha competenza in materia di manutenzione di immobili comunali e quindi anche di quelli scolastici, ha effettuato le regolari verifiche alla vigilia di questo anno scolastico. Non rilevando alcun profilo di pericolo”.

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Raffaele Dell’Anna ha invece parlato a proposito di quanto si è verificato di “Eventi che possono essere previsti, ci sono strumenti a disposizione dei tecnici”.

A noi inoltre non risulta affatto che la verifica dei profili di pericolo sia di competenza della ditta Bianco Igiene Ambientale. In ogni caso l’individuazione dei fattori di rischio e la verifica dell’idoneità statica degli immobili adibiti a sedi scolastiche sono tutt’altra cosa e l’Ente Locale non può dimenticare di essere il proprietario degli immobili, di cui ha l’esclusiva responsabilità sul versante della idoneità statica e pertanto dell’agibilità e della sicurezza.

E inoltre siamo davvero sicuri che tutti i soggetti coinvolti abbiano fatto quanto nelle proprie competenze e responsabilità? Vorremmo sapere quali sono a Nardò gli edifici scolastici pubblici che necessitano di interventi di manutenzione urgenti. Vorremo avere delle rassicurazioni in merito alla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi, e se sia stato effettuato ed in che termini un monitoraggio dedicato specificatamente alla qualità e alla sicurezza degli edifici. Ci chiediamo inoltre se tutti gli edifici scolastici siano in possesso delle certificazioni previste dalla normativa vigente, come ad esempio il certificato di agibilità e quello di prevenzione incendi.

Perché la sicurezza delle scuole è più rilevante di una rotatoria e sicuramente di un torello dalle corna spuntate che simboleggia all’interno di un’aiuola una Città fragile, che cade a pezzi e che ha un territorio che va messo e con urgenza in sicurezza. A partire dai luoghi che, ospitando i bambini, dovrebbero rappresentare il prototipo della sicurezza.

Tutte quelle che sono attività relative ad interventi strutturali e di manutenzione, necessarie per garantire la sicurezza dei locali e degli edifici, alla loro fornitura e manutenzione sono a carico dell’Ente locale (l’art. 3 della Legge 11 gennaio 1996 n. 23). Il Comune ha infatti l’obbligo degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio. Spetta invece al dirigente scolastico elaborare il documento di prevenzione e protezione al fine di ridurre o eliminare eventuali fattori di rischio. Va da sè che gli aspetti strutturali di un immobile esulano dalle specifiche responsabilità dell’autorità scolastica in quanto l’Ente Locale, proprietario dell’immobile adibito a sede scolastica è obbligato a verificare, anche a mezzo di sistematici sopralluoghi tecnici, l’idoneità statica degli edifici scolastici al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità dei minori e di tutto il personale scolastico.

Se un edificio presenta delle carenze strutturali come nella fattispecie per il cedimento di un solaio e cadono pignatte e intonaci, ci si chiede se si sia vigilato adeguatamente perché simili carenze o problematiche non nascono dall’oggi al domani, e anche perché non ci sono stati eventi eccezionali quali ad esempio un sisma o un alluvione. Ci si chiede a questo punto a quando risalgano le ultime certificazioni ovvero i sopralluoghi tecnici effettuati dal Comune sulle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado della Città di Nardò. E ove non vi fossero state in che modo si possano prevenire eventuali catastrofi.

La democrazia ha le sue regole, chi governa consente lo svolgimento delle commissioni di controllo e garanzia perché sono a tutela della comunità e non solo di una parte politica. Rispetta la legge, presenta le linee programmatiche di mandato entro il termine consentito, perché il sindaco ha il dovere di dire con chiarezza ciò che ha in animo di fare quando investe le risorse della comunità. Sa, è assurdo rifiutarsi di rispondere alle interrogazioni perché le pone chi è all’opposizione. Non si può proprio fare e sa perché? Perché chi sta all’opposizione è stato eletto dalla comunità nel rispetto di quei ruoli e di quelle funzioni che sono alla base di un sistema, quello democratico, che potrebbe non piacere ma che è a garanzia del diritto di tutti nei paesi, grazie a Dio, più evoluti.

Piero Calamandrei che la democrazia la praticava amava ripetere che “Se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte Costituzionale”.  L’Improvvisazione – diceva qualcuno - è figlia dell’incompetenza e madre della paura. Suo fratello si chiama Sbaglio. Ogni tanto bisognerebbe anche ammetterlo, potrebbe essere insospettabilmente pedagogico. Anche per progettare il futuro.

Marco Marinaci

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