Nardò, il concorso comunale presenterebbe diverse incongruenze, e piovono ricorsi e polemiche

Un concorso che si è svolto tra le polemiche e su cui pioveranno inevitabilmente tanti ricorsi. Il concorso pubblico al comune di Nardò, per titoli ed esami, per l'assunzione a tempo indeterminato di tre istruttori amministrativo-contabile in part-time si è svolto a Lecce alla Stecca, un edificio che ospita alcune aule della Facoltà di Ingegneria. Ma sarebbero diverse le incongruenze segnalate dai candidati. Vediamo quali.

In origine risultavano ammessi 372 candidati, 68 ammessi con riserva e 13 esclusi. Alle prove preselettive hanno partecipato in 228 dei quali solo un centinaio sono stati ammesse alle prove successive, una scritta e l’altra orale. Nei giorni scorsi, infine, un componente la commissione è stato sostituito.  Ma i rilievi sono diversi. Andiamo con ordine. “Il tempo di svolgimento – tuona uno dei ragazzi – non è stato uguale per tutti”. “Gli elaborati non sono stati consegnati in busta chiusa ma con fogli aperti. Dunque i primi a riceverli hanno avuto certamente più tempo per poter rispondere ai quesiti".

Normalmente le due cose che vengono collegate da un codice a barre adesivo la cui matrice identifica il candidato e lo collega all’elaborato. Invece veniva fatto compilare un biglietto dal Comune con le proprie generalità da inserire in una bustina piccola e chiusa. Questa bustina insieme all’elaborato doveva essere inserita in una busta più grande ed essere consegnata. Singolare anche la modalità di correzione. "Non essendo stata prevista la correzione strumentale ottica, gli errori potevano essere rettificati dai candidati prima della consegna con la dicitura “No” accanto alla risposta ritenuta scorretta. Ad una domanda somministrata ai candidati, contenuta nel questionario di 50 domande a risposta multipla, sarebbe stata attribuita, in fase di correzione, una risposta non corretta.Gli elaborati inoltre presentavano errori di battitura e caratteri in grassetto apparentemente senza motivo. La consegna è stata effettuata personalmente prima dell’uscita". Ma nessuno degli addetti ha controllato il materiale riposto nelle buste. Veniva chiesto semplicemente di firmare prima di uscire.

Ma quello che appare davvero sorprendente è la modifica del bando. “Sull’Albo pretorio – continua il giovane - è stata pubblicata la modifica del bando dopo la preselezione, e l’avviso che le prove scritte non sarebbero state due così come previsto inizialmente ma una. Tale modifica avrebbe dovuto essere pubblicata con le stesse modalità utilizzate per il bando originale, e dunque in Gazzetta Ufficiale e invece nulla di tutto ciò". Uno dei candidati chiede inoltre di sapere "se tutte le domande risultino munite di protocollo. Le somme riscosse potevano e anzi avrebbero potuto consentire procedure più trasparenti ed avanzate. Le buste così come previste, essendo prive di codici o timbri di altra prova incontrovertibile utile ad identificare la data, il tempo e l’autore potevano essere integrate o sostituite. E non vi è certezza che tutti i candidati abbiano consegnato”.

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