Una gran confusione ed un regolamento, quello riguardante la Polizia Locale che non piace perchè ritenuto "penalizzante per il personale in servizio". Con atto ufficiale del 14 dicembre scorso il Dirigente della Polizia Locale di Nardò ha comunicato alle parti sindacali la presentazione, al Consiglio Comunale, della bozza di modifica del regolamento del Corpo di Polizia Locale di Nardò sulle indicazioni del Regolamento Regionale Puglia.
La Uil aveva già evidenziato, al Prefetto di Bari, al Presidente della Secondo Commissione Affari Generali della Regione Puglia e alla Giunta Regionale, "le anomalie del Regolamento Regionale che mira a degradare tutti i sottufficiali della Polizia Locale dei Comuni della Puglia con un atto avventato e improponibile".
Dopo l'entrata in vigore del “Regolamento Regionale 11 aprile 2017 nr. 11 "Caratteristiche delle uniformi, dei distintivi di grado, dei mezzi e degli strumenti in dotazione alla polizia locale" ai sensi dell'art. 12 delle L.R. n. 37 /2011”, si è preso atto che non tutti gli enti locali coinvolti hanno provveduto ad adeguarsi, allo stesso regolamento, secondo le direttive e le scadenze indicate dalla Regione Puglia, proprio per difficoltà che si sono evidenziate nell’applicazione dell’art. 11 del citato regolamento.
La UIL FPL di Nardò rappresentata da Antonio Romeo, "considerate le preoccupazioni degli operatori di Polizia Locale, ha subito interessato il Segretario Regionale UIL FPL, Giuseppe Vatinno, che, dopo un incontro avuto con il Vice Presidente Nunziante, ha provveduto ad inviare, una nota all’Assessore al Personale e Polizia Locale, Nunziante, in cui si chiedeva la modifica del Regolamento in oggetto. A questa lettera, è seguita una nota dettagliata, preparata dal gruppo di studio per l’area Polizia Locale della UIL FPL della provincia di Lecce. Nella nota si chiede, al Presidente Emiliano e all'Assessore Nunziante di procedere alla revisione del Regolamento della Regione Puglia perché, lo stesso, comporta, soltanto, un penalizzante declassamento del personale in servizio".
"Tale normativa regolamentare, - fanno sapere dal sindacato - non segue ciò che la disposizione di legge nazionale prevede per il riconoscimento dei gradi nella parificazione tabellare. Infatti, la tabella di riferimento allegata alla legge di riforma dei gradi delle Forze di Polizia dell’anno 2017, alla categoria dei Sottufficiali Superiori fa rientrare il grado militare di “Maresciallo”, e prevede come grado corrispettivo il grado civile di “Ispettore” e non quello del ruolo dei Sovrintendenti – Brigadieri (civile/militare), in quanto gli stessi rappresentano la categoria dei Sottufficiali Inferiori. Ovvio, pertanto, porre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, l’avviso che, qualora approvasse il regolamento così come presentato dalla Dirigenza Comunale, si troverebbe di fronte alla presenza dell’approvazione di un atto che si presenta “illegittimo”, in contrasto con le norme nazionali e, soprattutto, contro il parere della copiosa giurisprudenza del lavoro e militare, in quanto comporterebbe, l’attuazione di una lesione di diritti quesiti in ambito delle norme di tutela del diritto dei lavoratori".
La UIL fa riferimento anche ad una sentenza della cassazione civile ha stabilito che “ L’assegnazione del lavoratore a mansioni inferiori, con il consenso del dipendente, è legittima solo ove sia l’unica alternativa al licenziamento.” (Nella specie, la Suprema Corte ha confermato la sentenza che aveva ritenuto illegittimo il demansionamento disposto a seguito di rifiuto di trasferimento). Gli operatori di Polizia Locale, che da anni svolgono il ruolo e la funzione di Sottufficiale Superiore - Maresciallo – grado e mansioni che hanno acquisito con provvedimento amministrativo definitivo, si vedranno, con l’approvazione della modifica del regolamento in attuazione all’applicazione della normativa in questione, depredati dal ruolo e dalla mansione svolta, venendo, così, relegati sotto ruoli dei Sottufficiali Inferiori – Sovrintendente - , ponendo, con ciò, secondo quanto previsto dal Regolamento, limiti nelle funzioni rispetto ai ruoli di Ispettore. Ciò premesso, la scelta del Dirigente della Polizia Locale Tarantino, di presentare la bozza di regolamento modificato in attuazione del regolamento regionale “illegittimo”, risulta una scelta penalizzante per il personale, soprattutto in quanto attua, in danno degli operatori, nella fase di prima applicazione, il mancato riconoscimento del grado di legittima corrispondenza, che pone un problema serio e che potrebbe comportare, qualora l'Assessorato Regionale competente non ponga soluzioni immediate, diversi contenziosi tra dipendenti della Polizia Locale, il Comune di Nardò e la Regione Puglia".
"Di certo non lasceremo passare l’avventatezza e l’irrazionalità del Regolamento Regionale, che è fortemente penalizzante per il personale della Polizia Locale in quanto crea, oltre che uno stato di insofferenza per gli Operatori di Polizia Locale una lesione di diritti acquisiti dai lavoratori e, soprattutto, non lasceremo che si attui ciò, in particolare se è frutto di prese di posizioni trasversali da parte di qualche categoria protetta. Per questo motivo abbiamo già provveduto ad inviare all’Amministrazione Comunale la prevista attivazione della procedura di “Confronto” attuata all’interno delle norme del contratto nazionale. Non escludiamo, qualora non ci sia un punto d’incontro sulla questione l’avvio della procedura di diffida".