Nardò, Giuseppe Lisi a proposito del Toro:"Non ci si può appropriare del suolo pubblico, l'opera dovrebbe andare a beneficio di tutta la città, meglio un bando pubblico"

Classe ’54, Giuseppe Lisi, non ha certo bisogno di presentazioni. Già vice direttore dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, fino al ’95 docente titolare di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Venezia. E’ docente titolare della prima cattedra di “Decorazione” presso l’Accademia leccese.

Apprezzatissime le sue installazioni così come il suo brillante percorso artistico. Lisi, Lei ha sentito della possibilità di collocare, tramite affidamento diretto da parte del comune, un ‘opera monumentale raffigurante un Toro all’ingresso della Città di Nardò, che cosa ne pensa?

Sinceramente rimango un po' stranito da questo tipo di idea. Nel senso che quando si fa un’opera di carattere pubblico dovrebbe andare a beneficio di tutta la Città. Di conseguenza dovrebbe esserci un bando pubblico ma non soltanto, dovrebbe esserci una folta schiera di critici di livello nazionale o internazionale. Si potrebbe creare un bando a cui possano partecipare più artisti. Non solo artisti locali, il bando dovrebbe essere nazionale ed internazionale. Io la vedo in questo modo, sinceramente.

Che cosa pensa di quanto si fa per l’arte e per il territorio anche riguardo alla valorizzazione di chi si occupa d’arte? La politica non le pare sia un pò sorda?

Purtroppo questa è una vecchia malattia. Io capisco che ognuno debba pensare e proteggere il proprio orticello e così via. Ma se partiamo da imprese ed opere di alto respiro…Se guardiamo a Firenze ed alla storia dei Medici, ad esempio, appare evidente che fossero grandissimi banchieri poi però, quando dovevano misurasi sul territorio nazionale, si circondavano di artisti di livello assoluto.

C’e’ una modalità o una ricetta che potrebbe aiutare nella valorizzazione degli artisti?

Io penso che gli stessi critici debbano stare più a contatto con gli artisti non solo “metaforicamente” parlando ma anche tutti coloro i quali si propongono di migliorare la nostra Città dovrebbero essere più a contatto con gli artisti. Con tutti gli artisti. Perché sennò diventa davvero un discorso astratto.

Cosa rappresenta l’arte per Giuseppe Lisi?

Diventa un discorso complesso di carattere accademico. Proprio stasera guardavo la pubblicità che reclamizzava la trasmissione dedicata a “Faber”, Fabrizio De Andrè. Ebbene lui diceva che l’arte è multipla, ossia che non esiste più un’arte maggiore o un’arte minore ma esiste la validità dell’Arte e degli artisti. Io forse sono propenso per questo concetto.

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