"Sembra un vero e proprio bollettino di guerra, ma l'elenco di furti e rapine in danno di onesti imprenditori della provincia di Lecce può essere aggiornato di secondo in secondo. Quelle che seguono sono solo alcune delle più eclatanti sottrazioni di mezzi e merci che le imprese del territorio hanno subito nel corso degli ultimi mesi e che minano fortemente non solo la stabilità economica del territorio ma addirittura la sua stessa immagine e affidabilità. Il timore è che possa venire meno il rapporto di fiducia tra committenti e produttori: è in gioco la credibilità delle nostre imprese". Ad affermarlo è il presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro , il quale lancia l'allarme sul ritorno della criminalità nella nostra provincia e non solo.
Zona industriale di Lecce, ottobre e dicembre 2018: rapina a mano armata e tentativo di rapina nei confronti di una ditta del settore logistica e trasporti;
Zona industriale di Collepasso, primi di novembre: rubati due automezzi del valore di oltre centomila euro;
Surano, fine novembre: furto di un autocarro a quattro assi e di una gru.
Statale 16 altezza di Modugno, fine novembre 2018 e metà gennaio 2019: furto del carico e degli stessi Tir che trasportavano le merci presso grandi imprese committenti;
Taviano, novembre: serie di furti (alcuni dei quali fortunatamente sventati), culminati con la sparizione di un autocarro e di una escavatrice.
Galatone, primi di dicembre: sottratti ben quattro automezzi del valore complessivo di oltre trecentomila euro
Nardò e Seclì, metà dicembre: furti con spaccata presso il bar di un distributore di carburante e di un altro esercizio commerciale.
Presicce, fine dicembre: trafugati un camion Fiat Iveco e due Bobcat, minipale usate per gli scavi.
Sternatia, primi di gennaio 2019: saltato fortunatamente l’ennesimo furto di cavi in un parco fotovoltaico.
"Il tema della legalità e della sicurezza per i cittadini e per le imprese, come più volte evidenziato - continua Negro - appare di vitale importanza, soprattutto in un territorio, quale è il Salento, che ha l'ambizione di crescere e rendersi attrattivo per ulteriori investimenti, partnership e per nuove forme di turismo nazionale ed internazionale. Il Salento è cresciuto moltissimo sul fronte della sicurezza e della legalità nel corso degli anni; ha saputo mettersi alle spalle l'epoca buia in cui spadroneggiava la malavita, grazie all'impegno costante, che perdura tuttora, delle Forze dell'Ordine che, nonostante la carenza conclamata di personale e mezzi, profondono ogni sforzo per garantire il massimo controllo del territorio. Tuttavia le imprese (non solo delle Zone industriali) sono ancora troppo esposte e spesso oggetto di atti vandalici, furti e azioni delinquenziali che, per entità, possono mettere anche a repentaglio la loro stessa esistenza".
I furti e gli attentati ad imprese del territorio salentino, verificatisi negli ultimi tempi, fanno temere una nuova recrudescenza della criminalità, che richiede una risposta immediata e decisa da parte delle Forze dell'Ordine ma anche del sistema economico, sociale e produttivo nel complesso. "In questo senso - afferma il presidente - Confindustria Lecce fa appello al Governo centrale affinché predisponga tempestivamente il potenziamento di uomini e mezzi a presidio del territorio non solo salentino ma pugliese in generale, in considerazione che taluni furti si sono verificati lungo le principali arterie di traffico regionale. Ora più che mai occorre fare fronte unico, come nel caso dei mezzi recentemente ritrovati e restituiti ad una nota impresa edile salentina, per dare certezze ai cittadini e agli imprenditori, che devono poter operare con la massima tranquillità e serenità, senza vedersi sottrarre gli strumenti e il frutto del proprio lavoro".
Le zone industriali di Lecce e Casarano saranno oggetto, attraverso il PON dedicato, di un intervento finalizzato all'incremento degli standard di sicurezza, mediante l'adozione di strumenti tecnologici fissi e mobili per il controllo del territorio. In altri agglomerati industriali occorre prevedere l'apposito inserimento di dispositivi e presidi di supporto a quelli già predisposti dalle imprese a titolo privato. Illuminazione adeguata, presenza di telecamere, monitoraggio degli accessi, pattugliamenti frequenti possono essere deterrenti efficaci per contribuire ad arginare questo fenomeno.
"Le imprese del territorio - conclude il presidente Negro - sono ancora in grave difficoltà: isolate dai grandi traffici, pagano lo scotto di un gap logistico e infrastrutturale non da poco. La crisi dell'edilizia e di alcuni comparti tradizionalmente trainanti ha fatto il resto, sicché, di fronte ad un nord che cresce a ritmi esorbitanti, il sud, la Puglia e il Salento rappresentano ancora la zavorra del Paese. Con grande fatica e impegno gli imprenditori stanno cercando, con investimenti in ricerca, innovazione e formazione, di superare l'impasse, hanno individuato nicchie interessanti, realizzano manufatti di alta e altissima qualità, sono ritenuti partner di successo nella costruzione di macchinari top di gamma. Non vorrei che questi pregevoli passi in avanti vengano vanificati dal crollo del livello di sicurezza e legalità del territorio, con il conseguente minore appeal delle nostre imprese nei confronti dei committenti. C'è il serio rischio infatti che, di fronte a livelli di sicurezza non adeguati, i clienti dei brand più rinomati possano dirottare le proprie collaborazioni verso altri territori. Sicurezza e legalità di fatto costituiscono imprescindibili condizioni per un contesto territoriale che vuole favorire sviluppo delle imprese e incremento dell'occupazione".