Messo alla porta dal medico perchè non può assistere alla visita pediatrica del nipote. L'uomo non è solo il nonno del bambino ma anche un ex infermiera che ha lavorato per un trentennio nel reparto di Pediatria. Ecco la sua lettera. "Caro direttore, certe gentilezze e delicatezze, da parte di alcuni medici difficilmente le dimentichi, e la giornata di oggi è stata di ennesima “premura” da parte di una dottoressa, pediatra del Fazzi".
"Dopo 33 anni di attività professionale in Asl/Lecce, come Cps infermiere prestando opera in vari reparti ed ambulatori, a meno che i
parenti non fossero dei burberi e scortesi cittadini, non mi sono mai, neanche lontanamente, sognato di mettere alla porta un familiare garbato e gentile che intendesse assistere alla visita di un suo congiunto".
"La dottoressa in questione, nell’ambulatorio di Pediatria, nonostante mi sia qualificato come infermiere e con il garbo ed eleganza che sempre mi contraddistingue, mentre visitava mio nipote, mi ha letteralmente messo alla porta, asserendo che come nonno non potevo presenziare alla visita pediatrica. Forse perché era una disposizione emessa a suo tempo dallo stesso Primario? Pensate che proprio nel Reparto di Pediatria, a Nardò, ho lavorato per 12 anni in collaborazione al dr. Caprio e alla dr.ssa Serrati".
"Quest’ultima Sì grande professionista pediatrica. GRAZIE dottoressa Quarta, grazie dr. Caprio DIRETTORE della pediatria e grazie alla Asl di Lecce. Queste “premure” non si possono dimenticare così facilmente. Da oggi in avanti non trascurerò di avvisare tutti i colleghi, che ogni qualvolta si recheranno presso le nostre strutture sanitarie di attendere fuori dalla porta come fossimo estranei al servizio sanitario".