Si è concluso da pochi giorni il summit sulla protezione dei minori voluto da Papa Francesco per “Adottare misure concrete contro il ripetersi degli abusi sessuali e la punizione dei colpevoli.” Una Chiesa non barricata dietro le sue mura dove fino ad oggi è regnato un silenzio colpevole e mostruoso.
"Una Chiesa - dice Lucio Tarricone del Centro Studi Salento Nuovo - che cerca di affrontare e “sradicare tale brutalità dal corpo della nostra umanità”. Una Chiesa non più omertosa o che almeno cerca di non esserlo. Una Chiesa che cerca di essere vicina non al potere ma alla legalità, alla trasparenza degli atti quotidiani. Se questo accade a Roma a Nardò per problemi infinitamente meno gravi la Chiesa si arrocca dentro le sue mura. La voce della Chiesa non esiste. I Vescovi hanno la responsabilità “opportune ed inopportune” di far sentire la loro voce se i valori del bene comune vengono compromessi".
"E non sono compromessi i valori del bene comune quando il Sindaco offende e oltraggia una comunità parrocchiale? Non sono compromessi i valori del bene comune quando il Sindaco lancia accuse ignominiose contro un parroco accusandolo di aver fatto da “prestanome” in una “gestione opaca” di un bene cittadino?"
"Abbiamo il diritto - scrive Lucio Tarricone - di sapere se sua Eminenza il Vescovo di Nardò condivide queste accuse e se si stiano facendo pressioni sulla parrocchia di S. Maria degli Angeli affinchè non presenti ricorso contro la decisione del Sindaco Mellone e la sua giunta di non prorogare la gestione dei “campetti” di via Kennedy alla parrocchia e di affidarla “motu proprio” in spregio a ogni principio di trasparenza e legalità a una associazione privata. Sua Eminenza ha il dovere, a nostro parere, di parlare. Non esiste “prudenza politica” o timori di “strumentalizzazioni politiche” che consiglino il silenzio. Forse non si vuole prendere posizione contro il potente di turno che ha sostenuto battaglie materiali a favore della Chiesa lasciando che si getti fango su integerrimi cittadini? Si sta perdendo l’occasione per affermare il rispetto delle regole che, in questo caso, appaiono maltrattate a dir poco. Si sta consumando in questi giorni una frattura nella comunità cittadina e parrocchiale. Una frattura che potrebbe divenire insanabile. Una frattura che non avrà né vincitori né vinti. E lascerà solo macerie. E il responsabile sarà chi ha deciso di indossare le vesti di un novello Ponzio Pilato".