Dopo l’interrogazione al Sindaco Minerva, il Gruppo consiliare di “Gallipoli Futura” investe anche il Segretario Generale del Comune, quale Autorità Interna Anticorruzione, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ed il Prefetto sulla vicenda dell’appalto relativo al “trenino lillipuziano” chiedendo l’immediata revoca del bando per “autotutela” e la disapplicazione dell’art. 55 del Regolamento comunale con una istanza trasmessa in data odierna con apposita Pec.
La vicenda prende le mosse da una interrogazione riguardante ”L'approvazione di un bando di selezione pubblica per assegnazione, su percorso predeterminato, per anni cinque, dello spettacolo viaggiante trenino lillipuziano” Fasano aveva già evidenziato che la valutazione delle istanze e per la conseguente graduatoria, redatta nel rispetto dei criteri previsti dall’art. 55 attribuiva alla anzianità di presenza con lo stesso tipo di attrazione nel comune di Gallipoli fino ad un massimo di punti 10 (2 punti per ogni anno); ed alla anzianità di appartenenza alla categoria dello spettacolo viaggiante: punti 1 per ogni anno di anzianità fino ad un massimo di punti 10. Nella valutazione dell'offerta - obiettò immediatamente Fasano - "l'esperienza" non può determinare il punteggio.
Si legge ancora nell'interrogazione "emerge con chiarezza che, la P.A. di Gallipoli, reiteratamente, attraverso la strutturazione di regole di gara non rispettose dei principi di libera concorrenza, imparzialità e par condicio, ha dato luogo alla formazione di un vero e proprio "mercato chiuso" a favore della Ditta della Consigliera comunale di “maggioranza” – che parte già con il 20% di “ingiustificabile” vantaggio (10 punti su 50) avendo ottenuto per i precedenti cinque anni la medesima concessione in Gallipoli – chissà perché poi, per ogni anno di “gestione” del servizio in Gallipoli vengono dati punti 2 mentre per ogni anno di generica anzianità di appartenenza allo “spettacolo viaggiante” punti 1 – SIC!".
"Non è ammissibile che dopo la precedente censura da noi mossa in ottobre, quando la stessa Dirigente si assunse la colpa – ma vi era certamente la piena consapevolezza del Sindaco Minerva – di aver indotto la Giunta a procedere ad un “rinnovo” senza alcuna procedura ad evidenza pubblica oggi, la stessa proceda ad emanare un “bando” per il rinnovo della concessione scaduta utilizzando dei criteri illegittimi posti in un regolamento comunale votato dalla precedente Amministrazione e comunque ribadito dall’attuale dove: vengono concessi 10 punti su un totale di 50 (pari al 20% del punteggio totale) al concessionario uscente … ciò confligge con tutti i principi del diritto comunitario che impongono come i criteri di selezione debbano riguardare soltanto la capacità tecnica, professionale, finanziaria ed economica degli operatori ed essere collegati all’oggetto del contratto!"
"Per questo, abbiamo chiesto al Segretario Generale – quale Autorità interna Anticorruzione – trattandosi questa di attività definita – dal Piano adottato dallo stesso Sindaco Minerva con Delibera G.M. n. 18 del 25 gennaio 2018 – "a rischio", ad assumere le iniziative descritte e previste dal Piano, per individuare il "trattamento" necessario per la "gestione del rischio" assumendo le possibilità prescritte nel Piano stesso alla voce "Atti dell'Autorità Anticorruzione", chiedendo anche la immediata REVOCA del bando in autotutela pubblicato e la immediata “modifica” del Regolamento (art. 55) da portare subito in Consiglio comunale per la eliminazione del criterio di cui al punto: <<… a) anzianità di presenza con lo stesso tipo di attrazione nel Comune di Gallipoli fino ad un massimo di punti 10 ( 2 punti per ogni anno); …>> poiché palesemente illegittimo!"
L'avvocato Flavio Fasano capogruppo e Giuseppe Cataldi vice capogruppo di Gallipoli Futura hanno inviato la medesima istanza all’Autorità Nazionale Anticorruzione ed al Prefetto di Lecce perché prendano atto "della gravissima illegittimità compiuta tanto più grave perche reiterata su una vicenda che ha già visto violare in modo evidente le regole di trasparenza, legalità, buon andamento e par condicio tra partecipanti! La presenza di una disposizione illegittima in un Regolamento non assolve da responsabilità chi omette di disapplicarla” .