Nardò, il vice presidente del consiglio:"Chi ha sbagliato è indispensabile che abbia la dignitosa capacità di chiedere scusa"

"Al netto di tutto quello accaduto in consiglio comunale ritengo doveroso redarguire tutti i colleghi consiglieri sia di opposizione che di maggioranza, dal presidente del consiglio al sindaco, dall’ultimo assessore della sua giunta, fino ad arrivare all’addetto stampa. Ormai pare di assistere ad una gara a chi usa il termine più disdicevole, l’insulto più sgradevole, la provocazione più volgare".

"L’assemblea municipale non è un’osteria ma la massima assise in cui siedono i rappresentanti della comunità. La volgarità viene utilizzata sempre più spesso, fino a diventare una cifra caratteristica di questa stagione politica. ORA BASTA. Si pensi a governare la città, cosa sicuramente non facile, mettendo da parte i toni da campagna elettorale ed a portare a termine l’incarico conferito a noi dai Nostri concittadini, questo modo di fare non deve appartenere a nessuno, meritiamo una stagione politica fatta di impegno e all’insegna del confronto e del dialogo tra le parti. Pare il circo Barnum, e al presidente dell’assise spetta il compito non facile di stigmatizzare le parole che non dovrebbero neppure essere pronunciate. Un ruolo rigorosamente super partes che va ricoperto con scrupolo e non certo con superficialità. Ritengo doveroso da vice presidente del consiglio cercare quanto meno di stemperare i toni per il bene della nostra amata Nardò. Chi ha sbagliato, d’altro canto, è indispensabile che abbia la dignitosa capacità di chiedere scusa. “Il linguaggio – diceva qualcuno - è l’abbigliamento nel quale i tuoi pensieri sfilano in pubblico. Non vestirli mai con abiti volgari o scadenti” e questa dovrebbe essere quello che non è: una linea di condotta condivisa".

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