Proseguono gli appuntamenti di avvicinamento alla settima edizione del festival "Conversazioni sul futuro", organizzato dall'associazione Diffondiamo Idee di Valore (24/27 ottobre). Domenica 14 e lunedì 15 aprile la giornalista Francesca Mannocchi sarà a Lecce per presentare il suo recente volume "Io Khaled vendo uomini e sono innocente", pubblicato da Einaudi.
Domenica 14 aprile (ore 18:30 - ingresso libero) la giornalista dialogherà con il direttore de L'EspressoMarco Damilano nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja, nell'ambito della due giorni "Uomini e mare", ideata e organizzata dalla compagnia salentina e dedicata al giornalista e scrittore Alessandro Leogrande, che sabato 13 aprile dalle 20 proporrà, sempre a Koreja, la proiezione, in collaborazione con il Gus - Gruppo Umana Solidarietà, del cortometraggio "Ius Maris" di Vincenzo D'Arpe, la messa in scena dello spettacolo "Kater i Rades. Il Naufragio" - regia di Salvatore Tramacere, testo di Alessandro Leogrande e musiche di Admir Shkurtaj - e un incontro con Luigi Manconi.
Lunedì 15, Francesca Mannocchi incontrerà dalle 9 alle 13 gli studenti e le studentesse del Liceo Classico e Musicale Giuseppe Palmieri. Dalle 14 alle 16, infine, appuntamento a Studium 2000(edificio 6 - aula 4) dell'Università del Salento con Attilio Pisanò (presidente del Corso di laurea in Scienze politiche e delle relazioni internazionali) e Michele Carducci (docente di Diritto pubblico comparato). Grazie alla collaborazione con l'Ordine dei giornalisti della Puglia, quest'ultimo incontro è valido per il rilascio dei crediti formativi.
Francesca Mannocchi è una giornalista freelance, si occupa di migrazioni e conflitti e collabora con numerose testate italiane e internazionali (L'Espresso, Stern, Al Jazeera English, The Guardian, The Observer). Ha realizzato reportage in Siria, Iraq, Palestina, Libia, Libano, Afghanistan, Egitto, Turchia. Francesca Mannocchi ha ricevuto il Premiolino per il giornalismo nel 2016. Ha vinto il Premio Giustolisi con l'inchiesta Missione impossibile (LA7) sul traffico di migranti e sulle carceri libiche. Nel 2018 il documentario diretto con il fotografo Alessio Romenzi è stato presentato alla 75° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia. "Io Khaled vendo uomini e sono innocente" (Einaudi) è la scioccante storia di un trafficante di esseri umani. La tragedia dei migranti raccontata dalla voce contraddittoria di un carnefice, vittima del ricatto di un Paese nel caos. Khaled è libico, ha poco piú di trent’anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre Gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. Cosí lui, che voleva fare l’ingegnere e costruire uno Stato nuovo, è diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. Organizza le traversate del Mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del Sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie. Khaled assiste, a volte partecipa. Lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. Perché abita un Paese dove sembra non esserci alternativa al malaffare. Francesca Mannocchi, giornalista e documentarista che da molti anni si occupa di migrazioni e zone di conflitto, ci restituisce la sua voce. Le sue parole raccontano un mondo in cui la demarcazione tra il bene e il male si assottiglia.