Tornano a Roma le opere visionarie dell’artista leccese Vittorio Tapparini. La sua personale “Favole metropolitane” verrà inaugurata sabato 27 aprile alle 18.30 presso la galleria della chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Via del Corso 528; presenterà il critico d’arte Claudio Casalini. La mostra che accoglie la nuova collezione del maestro resterà aperta fino al 6 maggio (tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20).
Per chi non crede che sia tramontato il tempo delle favole e dei valori più puri, dei sogni più profondi e della speranza che il mondo possa vestirsi di nuovo e colorarsi di meraviglia, arrivano le nuove tele incantate di Vittorio Tapparini che saranno presentate in anteprima a Roma dal 27 aprile. Il maestro leccese, in barba ad un tempo che mostra realtà aride, svuotate da ogni migliore valore umano e da ogni utopia (che è invece l’unica madre del futuro) questa volta alza il tiro e introduce nuove magie tra i suoi bizzarri personaggi. Non solo quindi i suoi classici innamorati in vespa, sul cavallo a dondolo, in bicicletta o in automobili “old fashion” che procedono contro vento verso il futuro, questa volta Tapparini osa ancora di più, guardando ad un universo immaginifico “rivoluzionario”. Nelle tele ad olio di “Favole metropolitane” compaiono infatti fate alate, angeli dai lunghi capelli, giocolieri della vita e coloratissime storie fiabesche, circensi o semplicemente sospese in mondi visionari dove tutto è possibile. Tutto, anche una silenziosa quanto coraggiosa resistenza culturale.
È infatti una sfida diretta al mondo di quegli adulti che si trincerano dietro al cinismo e al grigiore di tempi veloci e asfittici, che non sanno più sperare né sognare come facevano da bambini: “ricominciamo ad aprire i nostri cuori – dice l’artista – dentro ritroveremo quel futuro che abbiamo sognato e poi perso per strada, ricominciamo a giocare con la parte migliore di noi e costruiamo piccole porzioni di mondo migliore”.
Visionario fino a diventare eretico “al contrario”, perché trasgredire oggi significa parlare di amore-solidarietà-speranza- pace, l’espressionismo pittorico di Tapparini disegna sempre più un surrealismo magico. Le sue opere pop si fanno veicolo di fantasticherie da scoprire, in cui chi gioca a non prendersi troppo sul serio troverà qualcosa di sè.
All’inaugurazione sarà presente il critico d’arte Claudio Casalini: “Non posso che ammirare l’Alta Bellezza del sogno coraggioso di Vittorio Tapparini – spiega – ho sempre nutrito una incommensurabile ammirazione verso coloro che si pongono fieramente solitari al di fuori del nostro tempo, come avvinti da un forte legame fraterno, un legame che coinvolge tutta la famiglia umana. I suoi personaggi colorati, vivaci e vitali si innestano agevolmente nella dimensione onirica di ciascuno di noi, perlomeno in quella di chi ancora oggi e a tutte le età resiste e combatte diuturnamente la fortissima tentazione di lasciarla schiacciare dal pragmatismo smodato, e ci restituiscono l’incantevole Grazia di un Tempo fatato, quello della fiaba e del trionfo dei valori, valori per cui è sacro dover combattere per trasporli nella nostra realtà, per tramutarli in un miracoloso quotidiano. Un Tempo che sembra oramai definitivamente tramontato. O forse no”.
Della sua Giostra della fantasia, da cui imparare a non scendere mai, racconta Tapparini: “Dipingere è per me un’esigenza, come respirare, non una scelta razionale ma un modo di vivere. Le gioie più grandi le vivo durante le mie esposizioni: vedo tanta gente silenziosa, spesso scettica, entrare in galleria a curiosare tra le mie opere e d’improvviso davanti ad una tela illuminarsi di un sorriso puro, di una luce nuova che nasce di fronte alla mia sfrontatezza di raccontare i sentimenti con la purezza della stagione dell’infanzia. È quello il momento in cui capisco che la mia emozione è passata in un altro cuore, e in qualche modo lo ha toccato. Perché una favola, da qualche parte dentro, alberga in tutti noi. Ecco, è allora che sento che questo mio “scellerato” lavoro ha davvero un senso”.
VITTORIO TAPPARINI, BIOGRAFIA - Pittore e scultore, nato a Lecce il 22 luglio del 1961, figlio d’arte, ha una storia ricca di partecipazioni in rassegne d’arte e personali nazionali e internazionali che segna l’evoluzione del suo percorso narrativo dall’informale ad un personalissimo espressionismo pop. Tra queste vanno ricordate nel 2007 il Premio Sulmona, nel 2006 la Biennale internazionale d’arte di Ferrara, la Biennale internazionale di arti visive di Taormina, Expo Arte di New York, nel 2009 il Premio Paolo VI, “Triennale d’Arte Sacra Contemporanea” al Seminario Arcivescovile di Lecce. Viene invitato alla Biennale di Venezia “Padiglione Italia” nel 2011 e tra le partecipazioni ai musei sono da ricordare la personale di scultura “Hidalgo” al Must di Lecce nel 2013 con il suo personale ‘esercito’, nel 2008 la personale al Museo Cairoli, Fondazione Memmo a San Pietro in Lama e nel marzo 2015 a Pescara al Museo “Vittoria Colonna”. Tanti anche i premi e i riconoscimenti: tra questi nel 2006 l’Ercole di Brindisi, nel 2006 Premio Internazionale “Barocco in Art” Grande Salento, nel 2007 il Premio Rembrandt e la nomina di “Gran Maestro dell’Arte nel mondo” per i suoi meriti artistici, nel 2006 Premio “Mercurio d’oro” Euro Arte Expo Porto Recanati, Premio Internazionale Arte Milano 2017. A Lecce, oltre alle tante mostre presso gallerie private e spazi pubblici (in cui è invitato ad esporre dal 1985 ad oggi), va anche segnalato che ha ideato e curato tre edizioni della Biennale del Salento (2010, 2012, 2014) e varie manifestazioni legate all’arte.
LA NUOVA STAGIONE ARTISTICA - Le ultime personali con le sue nuove collezioni di pittura sono: “Favole d’amore” Aprile - Maggio 2016 a Roma in Via del Corso, “Fabbricante di storie” Agosto - Settembre 2016 a Lecce presso la galleria “Scaramuzza”, “Pescatore di stelle” Dicembre 2016 Gennaio 2017 ad Ostuni presso la galleria della Confraternita del Purgatorio, “C’era una volta il sogno” Aprile - Maggio 2017 a Roma in via del Corso e a seguire la rassegna d’arte maggio - giugno 2017 in via Margutta a Roma. Da dicembre a gennaio 2018 si è svolta presso la Fondazione Palmieri a Lecce una sua nuova personale “La terra di mezzo”; poi dal 9 marzo al 18 marzo 2018, ancora a Roma, “Made in Salento” è un’altra personale presso la galleria della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in piazza del Popolo in cui inaugura una sorta di marchio di fabbrica che rivendica una collocazione territoriale delle sue opere pittoriche. Dal 1 luglio al 31 agosto 2018 espone nella personale “Exhibition” presso la galleria “Summer Art” di Santa Caterina di Nardò (Lecce). Ad ottobre 2018 riceve il Premio Eccellenza Europea delle Arti che lo porterà nel 2019 a tre mostre tra Roma a febbraio, la Biennale di Barcellona in aprile e Parigi a giugno 2019. Dal 1 al 24 novembre 2018 le sue opere sono esposte nella personale di pittura “Aspettando l’Arca” presso Raphael ’78 Art Time a Lecce. Sempre nella provincia di Lecce dal 24 novembre al 6 gennaio espone nella personale di pittura “La chiglia della Luna” a Nardò presso Morganarte, e dal 1 dicembre al 6 gennaio “La chiglia della Luna” è anche a Patù (Leuca) presso la galleria “Linea cornici”.