Poli Bortone:"Ai candidati rettore vorrei proporre il progetto di una facoltà europea di cultura euromediterranea con insegnanti che riscoprano le radici dell'identità culturale europea"

"Una città che dalla metà degli anni Cinquanta ha una sua università . afferma Adriana Poli Bortone - non può non connotarsi come città universitaria. La nostra università  che ha avuto ed ha elementi  d'eccellenza, potrebbe  diventare per il Mezzogiorno e per l'Italia intera, un importante punto di riferimento altamente specializzato".

"Partiamo dalla constatazione che diversi nostri giovani di valore sono presenti già nelle istituzioni europee, anche in ruoli di particolare rilievo. Ai candidati rettore vorrei proporre, dunque, il progetto di una facoltà europea di cultura euromediterranea con insegnanti che riscoprano le radici dell'identità culturale europea in uno spirito cosmopolita, attraverso lo studio delle materie umanistiche per il primo triennio, con il rilascio di un diploma riconosciuto e nel biennio successivo, una scuola superiore europea di alta amministrazione per la formazione di una classe dirigente di profonda preparazione, con rilascio di un titolo riconosciuto in Europa che darà accesso privilegiato come dirigenti in istituzioni europee e  in tutti gli Stati membri. Tutti gli  insegnamenti saranno in lingua inglese o francese, affidati a docenti provenienti da tutta Europa e oltre, cui garantire adeguata accoglienza in strutture vocate quali, ad esempio, il Campus universitario dotato di foresteria, collegio, mense, biblioteche che dovrebbe sorgere in agro di Monteroni. Una facoltà di tale prestigio sarebbe importante e necessaria in territorio come il nostro, geopoliticamente strategico per l'area del Mediterraneo: un'area di confronto con  culture oltre che di commerci e scambi cui l'UE sta prestando ormai da anni grande attenzione promuovendo possibilità progettuali che non possiamo affidare ad altri, ma che bene possono essere interpretate e portate avanti da tanti giovani per i quali abbiamo il dovere di pensare ancora in grande".

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