Si chiude oggi a Merine la quattro giorni dedicata alla "Sagra te lu ranu". Partita nel lontano 1993 sotto la guida dell’allora parroco Don Piero Quarta e portata avanti da Don Sandro D’Elia, la “Sagra te lu Ranu” (in italiano “Sagra del Grano”) rappresenta la prima sagra nel zona del Salento a dare il via alla stagione estiva.
Si tratta di una delle sagre più longeve, giunta alla venticinquesima edizione e guidata da un Comitato presieduto dall’attuale parroco Don Luca Nestola, che ogni anno organizza anche la Festa Patronale del Paese. Protagonista la gastronomia a km "0" e le pietanze tipiche del mondo contadino, con la degustazione low cost di piatti dagli antichi sapori come la pasta fatta in casa preparata dalle massaie del paese, “lu ranu stumpatu” (grano schiacciato, cotto e condito con pomodoro fresco formaggio e peperoncino), i “muersi” (un sapiente mix di legumi, rape, peperoncino e pane tostato), le “fave nette cu le cicore reste”, le puccette “pizzicate”, le "pittule" e altri prodotti conosciuti in Puglia come le frise e i “pizzi”. Si possono inoltre degustare le “orecchiette cu' le rape”, o la tradizionale “Ciceri e Tria”, un piatto d’origine popolare preparato con pasta rigorosamente artigianale, condita con ceci e pasta fritta. E poi ancora le grigliate con la salsiccia, le fettine di capicollo o ancora le polpette fatte in casa, ed i pezzetti di cavallo. Gli antipasti fantasia anche a base di verdure, non mancano le bruschette e, dulcis in fundo, il pasticciotto e lo spumone. E l'anguria. A deliziare invece gli audiofili della musica di tradizione Vento del sud e Officina Zoè.