Alla riscoperta dei sapori per la “Singolar tenzone” dedicata al connubio tra Salento e Spagna al Castello di Acaya. E la giuria ha incoronato regina della serata, la “pitta”. Lo chef che l’ha proposta in chiave “salegnola” è Antonio Napolano del “Posia Retreat & SPA” di San Foca che nel corso della presentazione della pietanza, ha omaggiato la suocera.
Lui, di origini napoletane, si è ispirato ad un piatto sì povero per l’impiego di ingredienti, ma altrettanto ricco per l’esplosione di gusto. La sua pitta destrutturata è la fusione ideale di due culture vicine e al contempo differenti. La scommessa non era facile e nessuno si sarebbe aspettato che protagoniste assolute fossero le patate, le cipolle, la sbriciolata di tarallo e il salmorejo, una salsa spagnola a base di pomodori gialli e rossi, cipolle e pane raffermo. Eppure la giuria è stata conquistata dall’estetica del piatto, dal carattere inconfondibile di ogni singolo elemento e dalla narrazione dello chef. Lo scorso anno in realtà si era aggiudicata il primo posto una rivisitazione della frisa, perchè <<quando le materie prime sono di qualità si possono eseguire grandi piatti>>. Con queste parole il patron Giuseppe Campobasso ha commentato la vittoria. <<A noi organizzatori – ha aggiunto – interessano le relazioni umane. La “Singolar tenzone” nasce come esercizio per rendere più solidi i rapporti in cucina e fuori ma funge anche da attrattore di talenti e da potenziale attività per instillare nelle strutture valori come il riconoscimento del valore, l’impegno e la motivazione>>. Dello stesso parere lo chef Gabriele Castiello e Grazie De Giuseppe che hanno apprezzato il successo dell’edizione 2023 e sono già proiettati alla prossima edizione. Secondo sul podio dei piatti migliori, Eduardo Carrelli della struttura “Torre del Parco” di Lecce che con un gioco di vedo-non vedo ha svelato il polpo tra effluvi e attese, sorprendendo la sala per un tentacolo perfettamente riprodotto con la patata. Meritevole di attenzione il piatto che per la giuria si è aggiudicato il terzo posto grazie all’interpretazione della chef Liliana Calore dell’Hilton Garden Inn di Lecce, con il gazpacho, un calamaro morbidissimo e la tradizionale puccia. <<Una grande emozione – ha chiosato la presidente di giuria Nieves Escobar – assaggiare e ascoltare i racconti delle esplorazioni culinarie tra Salento e Spagna>>. Gli aneddoti del nutrizionista Marcello Greco hanno colorato l’attesa tra un piatto e l’altro. Un’iniziativa che fa venire l’acquolina in bocca e suggella un momento di condivisione in cui dall’unione di più menti possono germinare opportunità che danno vita a viaggi sensoriali che neanche la più fervida delle immaginazioni potrebbe pensare in solitaria. La serata si è conclusa con il suggestivo spettacolo delle luci degli artisti “Girovaghi”, con il canto di Andreina Capone e Andrea Chiriatti e le musiche e le danze della Ritmica Tarantolata di e con Stefania Carpentieri in collaborazione con Ludovica Fallavena.