Ezio Mauro scrive su Repubblica di oggi:"Quando non c'è una cultura politica di riferimento, prevale la natura, cioè il carattere delle persone e delle loro azioni, non più mediate dai grandi riferimenti storici della tradizione. E' quello che accade oggi". Accade a Roma, accade a Nardò. La mancanza di cultura delle istituzioni, della politica determina lo scadimento del dibattito in puerili e fatue sceneggiate.
Lucio Tarricone del Centro Studi Salento Nuovo tratteggia uno scenario desolante. "Ad uso e consumo dei propri sostenitori e sprovveduti. Le istituzioni vacillano e c'è chi se ne compiace. Si irride all'avversario politico, lo si dileggia, lo si minaccia. Il lessico utilizzato volgare. Quanto accaduto nel Consiglio Comunale di ieri dovrebbe far riflettere tutti. Ancora una volta una maggioranza proterva schernisce e provoca, con le sue massime cariche, i consiglieri di opposizione. E ne provoca la reazione. Non giustificata ma plausibile. Il comportamento del Sindaco Mellone ma soprattutto dell'Assessore Tollemeto e del Presidente del Consiglio Comunale Giuranna è inqualificabile. L'Assessore Tollemeto che forse bene farebbe a dimettersi dopo la figuraccia rimediata in Piazza Salandra al cospetto della Litizzetto e centinaia di spettatori si permette di applaudire ironicamente il Consigliere di opposizione My e il fatto viene considerato "normale".
"Il Presidente del Consiglio Comunale Giuranna, che aveva permesso al Consigliere di maggioranza Verardi di offendere la minoranza in altro consiglio comunale con il grido di "mostri, mostri, mostri" censura oggi Piccione e My e derubrica il comportamento di Tollemeto a "normale dialettica politica". Un comportamento indecente da chi dovrebbe assumere atteggiamento super partes. Ma tantè. C'è solo da sperare che i recenti comportamenti aberranti avuti soprattutto da Sindaco, Assessore Tollemeto e Presidente Giuranna e di alcuni altri siano dovuti alle particolari condizioni climatiche".
"Il rispetto delle minoranze e degli avversari è cosa fondamentale per garantire quella dialettica democratica da cui nascono idee feconde di proposte per lo sviluppo della società. Ma forse sono concetti troppo profondi per gli "ex né né". Si stenda un velo pietoso sulle dichiarazioni dell'ex Sindaco Vaglio il quale dimentica di aver governato Nardò per oltre tredici anni degli ultimi trenta e che sotto la sua seconda consiliatura si verificò il più grosso scandalo della storia politica neretina " l'affaire San Giorgio-Tributi Italia". Scandalo del quale non si parla più e del quale nessun Sindaco, nemmeno l'attuale ha cercato di dirimerne i confini e accettarne le responsabilità. Oggi Vaglio è a fianco del "rivoluzionario" Mellone. Riflettano gli esegeti dell'attuale maggioranza a chi giovi lo sfascio delle istituzioni. Secondo noi a nessuno. La voragine, il buco nero che si sta creando risucchierà tutti, nessuno escluso".