Nell’epoca del condono globale, dove quasi tutto viene “sistemato” con la solita sanatoria, il sindaco di Nardò propone la “pace dell’acqua”. Ancora una volta il concetto di legalità che vorrebbe fare applicare Mellone è ben diverso da quello ostentato nei convegni con i super ospiti.Il consigliere di opposizione Lorenzo Siciliano evidenzia come "I cittadini onesti che, tra mille sacrifici, ogni mese pagano regolarmente le bollette sono marginalizzati. Tanto alla fine, anche quando lo sportello da lui istituito mostra la sua inefficacia, basta chiedere un condono delle morosità"."E i cittadini che sono in regola? Qual è esattamente il messaggio che si vuole mandare? Come si pensa di risolvere il problema? Nell’ultima stravagante proposta di Pippi Mellone, peraltro assolutamente irrealizzabile, si può scorgere il suo senso dello Stato: con un condono si sistema tutto. Il peso delle tasse e delle bollette si fa sentire soprattutto nei nuclei familiari più fragili, dove il lavoro è precario se non del tutto assente. Eppure sono tanti i cittadini che tra mille difficoltà dimostrano più senso dello Stato di un piccolo uomo che in talune occasioni si adorna con una fascia tricolore. In ogni settore si dovrebbero premiare questi cittadini e nello stesso tempo aiutare tutti gli altri che non riescono a ottemperare alle scadenze, prevedendo agevolazioni e altre misure".
"Mellone invece cosa fa? Con i soldi dei cittadini aumenta gli stipendi del suo staff, il più costoso di sempre a Nardò, e chiede di azzerare tutti i debiti degli utenti morosi. Sento il dovere di chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale monotematico, alla presenza dei vertici di Acquedotto Pugliese al fine di chiedere un impegno preciso: quello di installare, a spese dell’ente controllato dalla Regione, i contatori autonomi per ogni abitazione in ciascuna palazzina gestita da Arca Sud. Solo così si potranno evitare le continue sospensioni della fornitura idrica in maniera indiscriminata sia per chi paga sia per chi è moroso. Solo così si potrà avere una vera giustizia sociale. Un trattamento uguale per tutti, perché anche tra chi vive con difficoltà non deve esistere la teoria dei figli e figliastri".