Il neo presidente della Commissione consiliare all’Ambiente Augusto Greco ha risposto per le rime alla presa di posizione dell’associazione “Partecipa” che lamenta la presunta mancata assegnazione di fondi per la bonifica e la messa in sicurezza della discarica di Castellino, accusando di tradimento Regione e Comune. Sulla questione interviene l'ambientalista ed ex assessore all'ambiente Graziano De Tuglie.
“Sconcerta - scrive Greco - che un politico e un amministratore di lungo corso, che è stato anche sindaco, giunga a conclusioni così affrettate e superficiali, omettendo di leggere carte e documenti. L’opportunità dei finanziamenti di cui parla, infatti, era a beneficio solo dei siti adibiti a discarica sul territorio pugliese che sono pubblici e di cui è stata accertata la componente inquinante e di degrado. La discarica di Castellino, lo sanno anche i bambini, innanzitutto è un sito privato, fatto che è il vero e antico nodo della problematica inerente qualunque eventuale intervento pubblico sull’impianto. È possibile che nessuno all’interno di “Partecipa” abbia un minimo approfondito la vicenda, così da evitare questa figuraccia?
Forse per fare più chiarezza sulla vicenda occorrerebbe il punto di vista privilegiato dell'ex assessore all'ambiente Graziano De Tuglie che abbiamo intervistato.
Graziano De Tuglie Lei è sempre stato, un convinto ambientalista. Su Castellino, al solito, piovono polemiche ed il problema pare lontano da ogni soluzione.
Polemiche sulla situazione attuale della ex-discarica di Castellino portano alla ribalta inadempienze e scarsa attenzione all’irrisolto nodo della neutralizzazione dei rischi inquinanti di quel sito. Ho più volte dichiarato che si sarebbe potuto avviare una seria azione di messa in sicurezza di Castellino se avessi avuto modo, nella mia breve esperienza di assessore all’ambiente del comune di Nardò, di far partecipare Nardò al bando regionale di assegnazione di fondi europei per la bonifica di ex discariche e di siti inquinati ed inquinanti. Poiché in Regione hanno sempre detto che la proprietà privata dei terreni su cui sorge Castellino è un grosso ostacolo all’erogazione di fondi pubblici per la messa in sicurezza dell’impianto, guardai con interesse ad un provvedimento regionale che metteva a bando fondi europei.
Lei vuole dire che il finanziamento avrebbe potuto riguardare anche discariche che insistono su suoli privati come nella fattispecie Castellino?
Una delibera della G.R. (la 1156 del 13/07/2017 pubblicata B.U.R.P. n,89 del 25/07/2017) in tema di Interventi di Bonifica di Aree Inquinate aveva in allegato uno schema di avviso che all’art.4 comma1 parlava di “messa in sicurezza operativa, messa in sicurezza permanente e Bonifica di aree contaminate, siti industriali dismessi, aree oggetto di discarica,…….. su aree pubbliche e private” . Letto il tutto a ridosso di Ferragosto, nei parlai col Caposervizio Ambiente e con qualche tecnico che aveva fatto parte del gruppo di lavoro della messa in sicurezza della discarica di Pendinello per organizzare azione tesa a partecipare alla ripartizione dei fondi (40.807.357,55 €) previsti. Era mia intenzione utilizzare quei fondi, se conseguiti, per la messa in sicurezza definitiva di Castellino. Non so cosa sia stato fatto in merito dopo la mia sostituzione il 24 agosto 2017, non conosco se sia stata presentata istanza di partecipazione alla ripartizione dei fondi. Quella delibera individuava tre aree di intervento:
TIPOLOGIA A Progettazione ed esecuzione di interventi di Messa in sicurezza di Emergenza, con eventuali misure di prevenzione di siti interessati dalla presenza di sorgenti primarie di contaminazione.
TIPOLOGIA B Progettazione ed esecuzione di piani e analisi di rischio finalizzati alla caratterizzazione di siti potenzialmente contaminati.
TIPOLOGIA C Progettazione e esecuzione di interventi di Messa in sicurezza Operativa, Messa in sicurezza permanente e bonifica di aree contaminate, siti industriali dismessi, aree oggetto di discariche dismesse di rifiuti.
De Tuglie, come giudica le politiche ambientali messe in campo da Mellone proprio a partire dall'attenzione alla problematica riguardante la bonifica di Castellino?
Al momento è stata pubblicata (con Det. Dir. Sezione Rifiuti e Bonifiche n.280 del 15/11/2018) solo la graduatoria solo per la tipologia A; solo dalla pubblicazione di analoghi provvedimenti per le Tipologie B e C scopriremo se Nardò ha presentato richieste di finanziamenti. Se hanno perso l’occasione più unica che rara vanno incontro ad un fallimento totale sul versante della bomba inquinante che è Castellino. Anche il procedimento di caratterizzazione, partito nel settembre 2016, langue in barba ai desideri di velocizzazione del sindaco pro tempore e della sua ansia da rapidità che, selfie a parte, il suo attuale delegato al settore non dimostra di possedere. Singolari poi le lamentele di quelle parti che non hanno mai mosso un dito per impedire la costruzione della discarica (E il riferimento qui è a Partecipa e all'avvocato Leuzzi) e anzi ne sono state fautrici e non hanno fatto nulla per mitigarne i danni.
Sulla faccenda interviene anche l'ex sindaco Marcello Risi "Sulla discarica di Castellino l'amministrazione comunale non continui a prendere in giro i cittadini, come da tre anni sta facendo Michele Emiliano. L'avvocato Riccardo Leuzzi ha espresso opinioni sacrosante che solo chi è in malafede può dire di non condividere. La regione è legittimata per legge, considerati i gravi rischi per l'ambiente, a intervenire su Castellino. Come può benissimo farlo la provincia. Dopo l'assurdo spreco di carta e colla per irritanti manifesti di propaganda è gradito qualche risultato concreto. La salute dei cittadini non si salvaguarda con i selfie del sindaco".