“La fretta della quotidianità a volte ci porta lontano rispetto a quello che è successo pochi anni fa. A noi il dovere di riflettere rispetto a quello che la storia ci ha consegnato e di dare un contributo diverso e migliore”. Con queste parole il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha esordito oggi alla celebrazione del Giorno della Memoria, promossa da Provincia e Prefettura, insieme ai componenti del Comitato per la Valorizzazione della Cultura della Repubblica Italiana.
“Ho voluto vivere direttamente questa esperienza, intima e necessaria, per portare la vicinanza del territorio e sottolineare l’attenzione del nostro Salento. Ho vissuto un’esperienza collettiva con la classe dirigente del domani. Dovrebbe essere resa quasi obbligatoria agli adolescenti di oggi, perché altra cosa, rispetto allo studio sui libri, è stare a meno 15 gradi e sentire intorno a te quell’alone di morte, di indifferenza e di distruzione che c’è stato in quei luoghi”, ha proseguito Minerva, appena rientrato dall’esperienza della visita ai Campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau per unirsi ai giovani provenienti dalla Puglia, grazie al progetto “Treno della memoria” promosso dall’associazione culturale Terra del Fuoco Mediterranea, con il patrocinio dell’Ente provinciale. Quest’anno i ragazzi pugliesi sono stati circa 1600.
“Un’esperienza fortissima”, ha raccontato oggi, “che ha toccato i singoli ragazzi, anche quelli più duri, che sono stati i primi a commuoversi e a fare gli interventi più emozionanti. Sono ricordi che devono servire ogni giorno, come riflessione sui tempi che viviamo, esempio di come il grembo dell’orrore è sempre fervido e che oggi si sviluppa nella paura del diverso”.
E ha aggiunto: “Noi oggi raccontiamo Auschwitz e Birkenau attraverso il 20 per cento di chi era lì ed è sopravvissuto, perché l’80 per cento venne ucciso. Sono loro la testimonianza di quello che succedeva con freddezza, dimenticando che quelle persone erano esseri umani e bambini che venivano uccisi solo perché erano nati in quelle famiglie. Il seme della paura ancora oggi viene alimentato. A tanti sentiamo dire con disprezzo, migranti, profughi, dimenticando che sono esseri umani e che nel mondo ci sono decine di guerre civili. E troppo spesso siamo silenti rispetto a questo”.
“Ad Auschwitz campeggia la scritta ‘Chi dimentica la storia è costretto a ripeterla’. Ecco, ognuno di quei ragazzi deve costruire un mondo migliore, nella convinzione che ogni persona che abbiamo accanto è un essere umano che ha diritto alla vita come noi”, ha concluso il presidente.
La manifestazione di oggi, svoltasi in Prefettura, è servita a ricordare le vittime della Shoah e quanti si sono opposti al progetto di sterminio nazista con momenti toccanti di teatro e musica a cura di tanti studenti dell’Istituto comprensivo “Cosimo De Giorgi” di Lizzanello e Merine e del Liceo Scientifico “Banzi Bazoli” di Lecce. Inoltre, c’è stata anche la consegna delle Medaglie d’onore a salentini, concesse dal Presidente della Repubblica con proprio decreto, per essere stati deportati ed internati nei lager nazisti. Tra loro, presente oggi, Donato Giovanni De Pascalis, 96 anni.
Momento clou un collegamento in diretta web da Cracovia, durante il quale si è dialogato con Paolo Paticchio, presidente dell’associazione Treno della Memoria, con Christel Antonazzo, presidente dell’associazione Terra del Fuoco Mediterranea, con Stefano Cocciolo, docente dell’Istituto De Viti De Marco di Casarano e la studentessa Francesca Lecci. La delegazione, ha raccontato le emozioni di un progetto che, alla sua 15^ edizione e patrocinato quest’anno dalla Provincia di Lecce, ha permesso sino ad oggi a 40mila giovani, di toccare con mano ciò che è accaduto e provare a scrivere un futuro diverso.