Di seguito dichiarazione di Carlo Salvemini su Politiche Abitative e diritto alla Casa: “ l diritto alla casa a Lecce è ancora un diritto non garantito. La città ha bisogno di politiche che lo rendano effettivo in modo diversificato, sia per quanti non sono nelle condizioni economiche di potersi permettere una abitazione propria sia per quelle categorie di cittadini – residenti fissi o temporanei – che trovano difficoltà nel rapporto con il mercato privato degli affitti. Lecce è un Comune ad “alta tensione abitativa”: ci sono oltre 6.000 anziani che vivono da soli, 3.497 famiglie monogenitoriali con figli minorenni, 420 giovani coppie sposate, più tutte le coppie di fatto non censite, oltre 100 studenti universitari che, pur avendone diritto, non trovano copertura nelle sedi delle residenze Adisu.
Sul tema degli alloggi popolari dopo l’approvazione definitiva della graduatoria da parte della Commissione provinciale dobbiamo lavorare per farla scorrere correttamente, rimediando anche, in collaborazione con la Prefettura e Arca, alle situazioni di degrado e abusivismo protrattesi negli anni. Da parte nostra l’impegno sarà anche quello di implementare il patrimonio immobiliare pubblico esistente, perché gli alloggi attualmente disponibili non sono ancora sufficienti a garantire il diritto alla casa a tutti.
Ma una vera politica della casa deve guardare al futuro e includere quelle fasce sociali che pur non avendo i requisiti per accedere all’edilizia residenziale pubblica soffrono situazioni di disagio abitativo. Innanzitutto progettando e realizzando un nuovo servizio comunale, l’Agenzia degli affitti, come previsto dalla legge regionale 22/2014, che si occupi di rendere più semplice l’incontro tra la domanda e l’offerta di appartamenti sul mercato privato in città favorendo così la mobilità abitativa.
Inoltre, nel nuovo Piano Urbanistico, con incentivi ad hoc, promuoveremo progetti misti di residenza tradizionale e sociale e progetti di rigenerazione di immobili dismessi, (come avviato per l’Ex Galateo), per rispondere in modo diffuso al disagio abitativo di giovani coppie, anziani, studenti e famiglie monogenitoriali, incentivando l’edilizia sociale, il social housing, e il co-housing per garantire abitazioni moderne a canoni accessibili a categorie di cittadini che si trovano in particolari condizioni di disagio. L’obiettivo è fermare l’emorragia di giovani coppie e studenti verso i paesi dell’hinterland per contrastare lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione della città e renderla più attrattiva e inclusiva”.