Da Bergamo a New York passando per il Salento, la favola del ricercatore Simone Facchinetti

La mostra “Moroni: The Riches of Renaissance Portraiture”, prima grande retrospettiva negli Stati Uniti dedicata al ritrattista rinascimentale bergamasco Giovanni Battista Moroni (1520/24-1579/80) e allestita nella celebre “Frick Collection” a Manhattan, si è chiusa con un annunciato successo di pubblico e un po’ di Salento nel cuore.

Co-curatore della mostra, assieme ad Aimee Ng (associate curator della Frick) e al Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze Arturo Galansino, è stato infatti lo storico dell’arte Simone Facchinetti, ricercatore all’ Università del Salento di Storia dell’arte moderna (Dipartimento di Beni Culturali). 

La mostra, accolta subito positivamente dalla critica - «Una rara occasione per ammirare i sontuosi colori, la straordinaria cura dei dettagli e la notevole acutezza psicologica della sottovalutata star del Rinascimento», ha scritto tra gli altri il critico d’arte premio Pulitzer Sebastian Smee sul “Washington Post” - ha proposto 23 degli oltre 130 ritratti dipinti da Moroni, accostandoli a preziosi oggetti d’epoca simili a quelli riprodotti nei dipinti. I curatori hanno inteso così mettere in luce le capacità innovative di un artista, la cui importanza nel Rinascimento italiano e nella più ampia storia della ritrattistica europea dev’essere ancora completamente riscoperta. 
Rilevante l’apporto del professor Facchinetti nell’ideazione e nell’allestimento, e naturalmente nella selezione delle opere, raccolte tramite prestiti da collezioni internazionali pubbliche e private tra cui la National Gallery di Londra, l’Accademia Carrara di Bergamo e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. 

Simone Facchinetti, originario di Bergamo e specialista di Moroni riconosciuto a livello internazionale, sta per dare alle stampe il catalogo ragionato del pittore corredato da un ricco apparato iconografico. Il corso monografico dell’insegnamento che terrà nel prossimo anno accademico a UniSalento sarà proprio su Moroni, artista misconosciuto fino al 19mo secolo ma poi sempre più considerato per aver saputo innovare il genere del ritratto documentario, anticipando Caravaggio e Rembrandt. 

«È il mio primo anno di insegnamento a UniSalento», dice il professor Facchinetti, «e sono felice che coincida con il successo americano di Moroni. Mi auguro di riuscire ad appassionare alla materia il maggior numero di studenti».

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