Il Museo Ebraico di Lecce ospita la mostra “La vita è una fiaba: l’arte di Emanuele Luzzati”, due serie di tavole dell’artista genovese, due volte candidato al Premio Oscar per i film di animazione “La gazza ladra” e “Pulcinella”.
Sono, in totale, 24, gentilmente concesse dalla Fondazione Arte, Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale, e mettono in scena alcuni passi fondamentali della cultura e della filosofia che attraverso la narrazione biblica hanno fondato l’ebraismo.
All’inaugurazione della mostra, curata dal direttore del Museo Fabrizio Lelli e da Viviana De Giorgi e patrocinata da UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e da Provincia e Comune di Lecce, in programma mercoledì 26 giugno, alle ore 18.30, parteciperanno il sindaco di Lecce Carlo Salvemini con l’assessore alla Cultura Fabiana Cicirillo e il presidente della Provincia Stefano Minerva. A seguire, ci sarà un concerto di musica klezmer con i musicisti Francesco Coppola (clarinetto), Fabio Casolaro (contrabbasso) e Antonio Pisciotta (chitarra). È previsto un aperitivo offerto da Natale Pasticceria di Lecce e la degustazione di vini kasher delle Cantine Vini Leuci di Guagnano.
Emanuele Luzzati è stato uno scenografo, animatore e illustratore italiano. Nato a Genova nel 1921 in una famiglia di origini ebraiche, fu costretto nel 1940 ad abbandonare la sua città a causa delle leggi razziali. Nel corso della sua carriera ha realizzato più di cinquecento scenografie nei principali teatri italiani e stranieri, ha illustrato e scritto libri dedicati all'infanzia, ha eseguito pannelli, sbalzi e arazzi. È morto a Genova il 26 gennaio del 2007.
Il ciclo delle tavole dei mesi ebraici, in esposizione a Lecce, racconta la stagionalità del lunario e la narrazione delle festività ebraiche concomitanti. Ogni mese illustra una diversa ricorrenza. La consegna delle Tavole, la storia di Ester, la Liberazione e la Riconsacrazione del Tempio grazie ai Maccabei – realizzate attraverso disegni, collage, opere con tecnica mista – sono immagini colorate, dinamiche, vive e contemporanee, ma, allo stesso tempo, un pretesto per stimolare l’osservatore, che, se è un bimbo, sarà sorpreso dalle figure e dai colori, se, invece, è un adulto, vedrà la maestria semplice di chi con pochi gesti, tagli, montaggio e recuperi di scarti riesce a ridefinire una poetica magistrale e ad oggi ancora da scoprire.
Luzzati è considerato dai più un grande artista, distaccato dal mercato dell’arte, lontano dalle ribalte e dalla personalizzazione, dedito all’emozione, all’interpretazione, all’espressione di geografie interiori straordinarie, uniche e inimmaginabili senza di lui. Caratteristiche che si trovano in ogni suo lavoro, anche nel più piccolo Pulcinella, la maschera italiana più bianca, giocosa, salterellante e allegra, con un naso adunco come quello di un pulcino. Lo spirito di Pulcinella consente a Luzzati di trattare temi tragici o gioiosi, colorati o cupi, aulici o favolistici con la stessa forza interpretativa. Lo si vede nelle tavole realizzate per illustrare le Sinagoghe di Safed, un viaggio in 12 immagini immaginarie editate da L’Age D’Or nel 1955.
La mostra al Museo Ebraico – che vanta il generoso sostegno della famiglia Khalili – si potrà visitare fino al 31 ottobre tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13. Info e prenotazioni visita: 0832247016.