Un film in Puglia? “Ho già un’idea al riguardo”, la risposta di John Turturro a Neri Marcorè l'altra sera, nel chiostro del Rettorato dell’Università di Lecce. L’attore e regista americano, ormai cittadino pugliese a tutti gli effetti (gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Giovinazzo, paese d’origine del padre, nei giorni scorsi), ha ricevuto dalle mani dei padroni di casa, Marcello e Massimiliano Apollonio, del sindaco di Lecce Carlo Salvemini e del prorettore dell’Università del Salento, Rossano Adorno, l’omonimo premio nato per celebrare i pugliesi d’eccezione, giunto alla sua quindicesima edizione.
Turturro, a lungo intervistato dal direttore artistico e conduttore del Premio Apollonio, ha raccontato del suo rapporto con la Puglia e il Sud Italia (la mamma era siciliana), ma anche del film girato a Napoli e, in generale, della sua devozione al cinema italiano e allo scrittore Primo Levi (“ho letto tutti i suoi libri”), dal cui romanzo è tratto un film del 1997, “La tregua”, diretto da Francesco Rosi e interpretato proprio da Turturro. “Ho nuotato e mangiato molto, qui in Puglia: ho preso almeno due chili, in questi giorni”, ha celiato l’attore, giunto a Lecce con il figlio Diego e la moglie Katherine Borowitz, “ma per la verità ne avevo bisogno”.
L’attore-regista, alla fine della serata, ha ricevuto dunque il Premio realizzato dall’artista Simone Fersino, attribuito lo scorso anno al Premio Oscar Helen Mirren (che è cittadina onoraria di Tiggiano, il paese salentino in cui vive buona parte dell’anno), ma anche la maglia numero 15 del Lecce, fresca di serie A, donata dal vicepresidente della squadra Corrado Liguori a lui e al figlio, entrambi appassionati di football: “Spero di tornare qui presto”, ha concluso Turturro prima che si spegnessero le luci del palco.
Alla serata hanno preso parte anche il cantautore Brunori sas, che ha presentato alcune canzoni del suo ultimo album e ha duettato con Marcorè, l’imitatore di “Quelli che il calcio” Ubaldo Pantani, che ha regalato al pubblico momenti esilaranti “trasformandosi” di volta in volta in Antonio Conte, Matteo Salvini, Gigi Buffon, Carlo Ancelotti, Lapo Elkann, Matteo Renzi, Massimo Giletti e molti altri, la pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori, con i piloti a svelare sul palco alcuni dei “segreti” delle loro magiche evoluzioni, e Anthony La Molinara, artista italo-americano degli effetti speciali che ha vinto l’Oscar con “Spiderman 2” e che si trova in questi giorni nel Salento. Dove in autunno girerà un film con Giancarlo Giannini e altri attori importanti dal titolo “Lo chef”.
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Il Premio Apollonio, diretto e condotto da Neri Marcorè, è nato nel 2005 come omaggio ai pugliesi che hanno dato lustro alla loro terra. Il riconoscimento è stato assegnato nel 2018 al Premio Oscar Helen Mirren, che ormai vive stabilmente nel Salento ed è cittadina onoraria di Tiggiano, e poi nel 2017 al produttore cinematografico Domenico Procacci, nel 2016 all’attrice Lunetta Savino, nel 2015 allo stilista Ennio Capasa e ancora, andando indietro nel tempo, a Renzo Arbore, Antonio Caprarica, Sergio Rubini, Caparezza, Ferzan Ozpetek (cittadino onorario di Lecce per il film “Mine vaganti”), Emilio Solfrizzi, Giuliano Sangiorgi, Gianrico Carofiglio, Corrado Nuzzo del duo Nuzzo–Di Biase, Marcello Sambati.
Nutrito, nel corso degli anni, anche l’elenco degli ospiti illustri del Premio, ormai appuntamento fisso dell’estate salentina: Pacifico, Marco Masini, Paolo Vallesi, Gianluca De Angelis e Marta Zoboli, Marco Presta e lo staff del “Ruggito del coniglio”, Stefano Cenci e la “Radio 2 Social Band”, Luca Barbarossa, Bungaro, Francesco De Gregori, Marcello Masi, Virginia Raffaele, Banda Osiris, Franco Battiato, Lillo e Greg, Francesca Reggiani, Trio Medusa, Dario Vergassola, Max Paiella, Andrea Perroni, Catena Fiorello, Erica Mou, Simone Colombari, Alessandro Quarta, Roy Paci, Rezza-Mastrella, Niccolò Fabi, Paola Minaccioni.