Salvatore Falconieri, neritino 46enne, avvocato, è segretario cittadino del PD dal 2016. Nell'intervista a tutto campo evidenzia lo scollamento tra Emiliano ed il Pd Locale. Difende l'opposizione e rilancia il ruolo e le funzioni del partito:"Il territorio, non può essere lasciato al “ civismo” che, per quanto bene possa fare, non può avere una visone generale dei problemi e dei sistemi".
“Mentre in Italia imperversa il peggiore governo di destra con chiari connotati xenofobi e razzisti, frutto degli allegri anni di governo Renzi, la squadra dei renziani pugliesi non trova altro da fare che attaccare quotidianamente il governo regionale”. Lo afferma Ernesto Abaterusso di Art. 1 Leu.
Ho letto le dichiarazioni rilasciate dal consigliere Abaterusso che rispetto ma che non condivido.
La questione non è lo scontro tra Renziani ed una parte della Sinistra contro il governatore Emiliano, ma riguarda principalmente il destino della Nostra Regione.
In questi anni, di Governo Emiliano, la Puglia ha subito una involuzione in tutti i campi, basti pensare all’agricoltura con il caso Xylella, la sanità oramai al collasso, e via discorrendo.
È necessario individuare, nell’ambito del centro-sinistra, una nuova figura per rilanciare la Regione e risolvere i problemi dei Pugliesi senza ricorrere ad alchimie politiche.
Cosa pensa del rapporto a dir poco anomalo tra il governatore di Puglia Michele Emiliano ed il sindaco di Nardò? Soprattutto alla luce dei pessimi rapporti esistenti tra Emiliano ed il Pd locale?
Premetto che il sottoscritto, come anche la Segreteria cittadina, non ha mai avuto alcun dissapore personale con il Presidente Emiliano.
Ricordo che al momento della mia nomina a Segretario cittadino ho avuto cura di invitare tutte le componenti politiche, sia a livello provinciale, sia livello regionale che nazionale, al fine di instaurare un dialogo costruttivo con tutte le aree del Partito Democratico.
Nonostante le rassicurazioni avute da parte di esponenti politici vicini all’area di Emiliano, il Presidente ha ritenuto di non volere avere alcuna interlocuzione con la Segreteria di Nardò.
Ha ritenuto, invece, di instaurare un “rapporto” con il Sindaco Mellone, noto esponente di Casa Pound, come ampiamente pubblicizzato sui giornali.
È una questione di valori a questo punto, e per me come anche per la mia Segreteria, non possono essere svenduti.
Il nostro impegno sarà quello di difendere i valori della sinistra, nell’interesse della collettività, contro ogni logica di spartizione di potere e di prevaricazione. Se per ampliare il campo dovessero essere necessarie anche le mie dimissioni, per il bene della città, sarei pronto a farmi da parte.
Lei si sta preoccupando di organizzare l’opposizione al governo cittadino. Intendete prima di individuare il candidato sindaco elaborare un progetto politico comune?
Ritengo che prima di parlare di nomi o di alleanze sia preliminare affrontare la questione sui temi e sui programmi per rilanciare la nostra Città.
Solo una volta individuato un programma condiviso si potrà affrontare ogni ulteriore discorso: l’auspicio è quello di una partecipazione numerosa e democratica perché solo con il confronto delle idee possono nascere progetti duraturi.
Riunire tutti i movimenti al di là della loro identità politica specifica in un unico fronte anti-Mellone non rischia di partorire “un’ammucchiata”?
Ritengo che la funzione del partito tradizionale non si sia esaurita poiché rimane un fondamentale mezzo di collegamento tra il cittadino e le Istituzioni.
È necessario però che i rappresentati dei partiti politici tornino tra la gente per occuparsi dei problemi concreti e riallacciare quel rapporto di fiducia che oggi appare minato.
Il territorio, quindi, non può essere lasciato al “ civismo” che, per quanto bene possa fare, non può avere una visone generale dei problemi e dei sistemi.
A Nardò l’opinione comune è che l’opposizione sia eccessivamente blanda e divisa. Con le elezioni amministrative alle porte non è certamente un bel biglietto da visita.
L’opposizione a Nardò non è né blanda, né divisa.
Ritengo che stia facendo un ottimo lavoro se si considera l’ambiente in cui i consiglieri si trovano a lavorare e le difficoltà di comunicazione all’interno dello stesso Consiglio Comunale.
Il Partito Democratico ha sostenuto ogni battaglia riportando anche importanti risultati per la collettività, si pensi al Centro storico, e al centro di trasferenza di Pendinello sensibilizzando la collettività sui problemi generali.
C’è tanto lavoro da fare ma posso dire che l’opposizione ha dato prova di impegno e di senso di responsabilità.
Non ritiene che la vittoria di Mellone ed il suo consenso elettorale siano anche il frutto di politiche precedenti inconcludenti e inefficaci?
La vittoria di Mellone è il frutto di un vento populista generato dalla insofferenza della gente nei confronti della politica tradizionale, che come sappiamo riguarda un pò tutto il territorio nazionale.
Il problema è un altro: il modello di politica e di organizzazione della amministrazione proposto da Mellone è in grado di risolvere i problemi della Città?
Io ritengo di no, la città è stata trascinata in progetti inconcludenti che non hanno apportato alcun beneficio alla collettività. Di certo, non ho mai visto la mia città ridotta in un stato di degrado come quello attuale.
Ritiene le Primarie uno strumento adatto ad individuare il miglior candidato sindaco possibile?
Come già detto, prima occorre individuare i temi. Solo successivamente si potrà affrontare la questione di come scegliere un candidato Sindaco.
Il rispetto per la dignità della persona dovrebbe sempre prevalere anche nelle contrapposizioni politiche più aspre. A Nardò il consiglio comunale pare più una corrida che un’aula di confronto civile e democratico. Cosa ne pensa?
In questi ultimi anni, i principi della partecipazione democratica alla vita politica della città sono stati offesi da un modo di intendere e di fare la politica che personalmente non condivido.
Non c’è nessuna volontà di confronto, nessuna volontà di ascoltare le proposte provenienti dalla opposizione: si assiste alla mera prevaricazione delle idee.
Abbattimento dell’ex comune, un’opera incompiuta ma costruita nel rispetto delle norme, reflui di Porto Cesareo, messa in sicurezza della discarica di Castellino, ex ospedale civile San Giuseppe Sambiasi, impianto di compostaggio a Pendinello. Quali sono, a riguardo, le posizioni del Pd?
Sono oltremodo note le battaglie del Partito democratico sulla questioni dei reflui, sulla demolizione dell’ex-Comune, ed oggi siamo costretti a subire le scelte di una politica poco attenta alle esigenze e alla salute dei cittadini.
Come già rimarcato per il P.D è fondamentale avviare la messa in sicurezza della discarica di Castellino ed è oltremodo importante impedire che il territorio di Nardò sia destinatario di impianti di stoccaggio e/o trasferenza dei rifiuti.
Numerose sono state infatti le battaglie politiche intraprese dal Partito democratico contro i numerosi tentativi della attuale amministrazione di fare ragionamenti contrari.
Angelo Losavio
Marco Marinaci