Cassa integrazione di nuovo in salita nella provincia di Lecce. Nel mese di giugno, sono state autorizzate complessivamente 84.809 ore, il 5,3 per cento in più rispetto a maggio. Nel dettaglio, sono state richieste 80.870 ore di cig ordinaria, 2.579 di cig straordinaria e 1.360 ore di cig in deroga. Lo rileva il 6° rapporto elaborato dal Servizio Politiche del Lavoro della Uil, su dati Inps. Anche a livello pugliese, i numeri sono sconfortanti: nel mese di giugno, si è registrato un picco di richieste pari al +237% rispetto a maggio.
“Ancora una volta, quest’anno, i dati della cassa integrazione evidenziano il perdurare di una situazione economica difficile e confermano le nostre preoccupazioni”, commenta Salvatore Giannetto, segretario generale della Uil di Lecce. “Le durature e forti crisi industriali di cui, come sindacato, ci occupiamo tutti i giorni, sono evidenti anche dai dati sulla cassa integrazione straordinaria che è tornata ad aumentare tra maggio e giugno. Al contempo, preoccupa la continua richiesta di cig ordinaria, segnale di nuove aziende del nostro territorio che intraprendono, ex novo, un percorso di cassa integrazione”.
Secondo il rapporto Uil, nel primo semestre del 2019 sono state autorizzate complessivamente 569.189 ore a Lecce e provincia, il 40 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il grosso delle richieste ha interessato sempre la gestione ordinaria: 561.870 le ore richieste, il 18 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Ad incidere è stato soprattutto l’aumento delle richieste da parte del settore industria, pari a +75 per cento a livello regionale, mentre risultano in leggero calo le ore autorizzate nell’edilizia (-12%), artigianato (-100%) e commercio (-61,8). Da gennaio a giugno, la cassa integrazione ha contribuito a salvaguardare ben 12mila posti di lavoro in tutta la regione.
“Questi dati – osserva ancora il segretario Uil Giannetto - mostrano l’evidente situazione di sofferenza di molte aziende industriali, dove ci auguriamo che i tanti tavoli di crisi aperti volgano al più presto a una positiva soluzione. Allo stesso tempo, emerge chiaramente come lo strumento di integrazione al reddito resti una valida misura di conservazione dei posti di lavoro, sulla quale, però, occorre intervenire con qualche correttivo per migliorarne ulteriormente l’efficacia. Da dicembre – ricorda - siamo in attesa del tavolo tecnico sugli ammortizzatori sociali, promesso dal ministro Di Maio e più volte sollecitato dalla Uil”.