“Tempo di grande responsabilità” definisce la Conferenza Episcopale Italiana il tempo che stiamo vivendo. Un tempo difficile e pieno di incognite. Responsabilità. Un termine che ricorre in tutti gli appelli rivolti dalle massime cariche istituzionali e religiose.
Ed in particolar modo - evidenzia Lucio Tarricone - da tutti gli operatori sanitari che con sacrificio e abnegazione stanno lottando sacrificando le proprie persone e i propri cari per tutelare la salute pubblica. A loro il nostro immenso grazie. Eppure sembra che vi sia chi non abbia ancora coscienza del momento difficile che viviamo e indulge in iniziative che di responsabile hanno ben poco. Siamo un paese davvero unico!
Paese di navigatori, di Santi, di commissari tecnici del BorgorossoF.C.……e oggi di scienziati, virologi, epidemiologi etc.
Inseguiamo ogni occasione per esaltare la nostra propensione al narcisismo. Se in tempi normali questo può essere compreso certo non è possibile consentire a nessuno ,in tempi difficili, di lanciare campagne di confusione sociale gravi e pericolose. Anzi pericolosissime per la loro natura. Con la salute pubblica non si scherza. Non si scherza con il futuro di tutti.Riteniamo da irresponsabili lanciare, in questo momento, appelli e/o petizioni per una impossibile riapertura dell’Ospedale di Nardò o peggio ancora che nell’ex Ospedale di Nardò possa essere realizzato “un reparto per il trattamento in urgenza ed in elezione di patologie connesse al coronavirus”. E’ da irresponsabili affermare : “ l’ex ospedale di Nardò può essere immediatamente attrezzato…”.
Chi sostiene tesi simili non ha la più pallida cognizione delle risorse non solo e non tanto economiche che occorrerebbero quanto delle risorse umane che sarebbero impossibili da reperire. Ingenera aspettative che non verranno mai realizzate e confusione in un momento nel quale ci vorrebbe chiarezza e RESPONSABILITA’. Una piena consapevolezza della situazione dovrebbe portare chi esercita ruoli istituzionali e/o chi vorrebbe esercitarli in futuro a non indulgere in facili quanto vuote promesse che cercano di carpire consensi effimeri sull’onda dell’emotività e delle angosce che si stanno vivendo.
Oggi è il momento della serietà, della massima serietà. Il momento della ricerca e della necessità di trovare tutti gli strumenti che possano garantire la salute pubblica.
“Tutto ha il suo momento e ogni evento il suo tempo sotto il cielo…..C’è un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli. Un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci…” ( Qoelet 3,1.5… dalla lettera inviata alla sua Diocesi da Monsignor Don Marcello Semeraro, Vescovo di Albano su www.diocesidialbano.it)