L'Editoriale: la salubrità dei prodotti alimentari, la sicurezza delle persone e la filantropia al tempo del Covid

Per il secondo giorno consecutivo si conferma in discesa la curva dei contagi da coronavirus in Puglia: sono 77 le positività riscontrate, l’altro giorno erano state 58: al di sotto della media dei 100 nuovi casi. I decessi ieri sono stati 9: 5 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 1 nella Bat: salgono quindi a 182 i pazienti morti in Puglia dall'inizio dell'epidemia.

Ieri sono stati esaminati 1.103 tamponi, dei 77 casi positivi 28 si sono registrati nella provincia di Bari, 18 in quella di Foggia e 12 nel Brindisino, 9 nella Bat, 6 in provincia di Lecce e 2 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 20.080 test, i contagi complessivi sono 2.317. I pazienti guariti sono ad oggi 113, i ricoveri in regione 733, le persone in isolamento 919. Allarmano i seguenti dati, quelli relativi ai decessi nella fascia d'età tra i 30 e 39 anni, saliti a 5, e nella fascia di età tra 40 e 49 anni (4). La fonte delle cifre è l’Agenzia Ansa.

In questa fase di grande complessità si avvicendano e non si contano più i gesti di solidarietà e le donazioni. Hanno un senso quelle in denaro o in materiale sanitario. Mi preoccupano e, non poco, quelle non controllate di alimenti o derrate alimentari che non provengano da aziende o enti regolarmente registrati o certificati. Mi spiego meglio. Il pericolo rappresentato dalla mancanza di tracciabilità è enorme. Il presunto “benefattore” che ha l’hobby dell’enogastronomia sarebbe meglio che rinunciasse, almeno in questa fase, alla spasmodica esigenza di filantropia fuori posto, giusto per il misero tornaconto della facile “vetrina” di maniera.

La Scuola in questa direzione si è attrezzata da tempo. Nelle festicciole di compleanno, ovviamente, nelle classi non si consente da tempo la somministrazione di cibo e/o torte di cui non sia accertata la provenienza. Con buona pace delle massaie più incallite. “L’alimentazione implica il richiamo ai temi connessi alla salute e alla sicurezza: da una parte la qualità nutrizionale degli alimenti, dall’altra le problematiche connesse ai soggetti interni e/o esterni per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari, dalla raccolta del prodotto, fino alla somministrazione al consumatore”.

Essenziali sono le condizioni ambientali dei luoghi dove vengono conservati e somministrati i cibi ed i rischi connessi alle patologie dei nostri alunni. “La distribuzione e il consumo collettivo di alimenti all’interno delle classi richiama tre gravi problematiche: il forte aumento di casi di bambini allergici o intolleranti a sostanze presenti negli alimenti; la difficoltà di garantire sicurezza e salubrità di alimenti prodotti in ambienti casalinghi; la difficoltà oggettiva di diversificare nella classe la distribuzione di alimenti (anche di provenienza certa) in base alle allergie e/o intolleranze di ciascun alunno”.

Consiglierei dunque, in questa fase di Pandemia, di evitare le facili donazioni di alimenti e/o dolci fatti in casa perché non solo non danno alcuna garanzia ma rappresentano, al contrario, una pericolosa e assolutamente inutile e superflua fonte di contagio. Qualcuno ha scritto:“Meditate bene su questo punto: le ore più belle della nostra vita sono tutte collegate, con un legame più o meno tangibile, a un qualche ricordo della tavola”. Ebbene, facciamo adesso che questo ricordo non diventi un incubo.

Marco Marinaci

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