Nardò: la Democrazia è morta, la città dorme e nove consiglieri comunali lo annunciano al Prefetto

"Eccellenza, Siamo rammaricati nel doverle indirizzare questa lettera in piena emergenza sanitaria ma, preso atto di quanto le descriviamo, riteniamo un suo coinvolgimento indispensabile. Ci dispiace evidenziare che da più di trenta giorni il Comune di Nardò ha sospeso ogni attività di confronto democratico, azzerando di fatto il ruolo del Consigliere Comunale". 

 

Le parole indirizzate all'ufficiale di Governo sono vergate da ben nove consiglieri comunali. Ai nomi di Carlo Falangone, Paola Mita, Antonio Vaglio, Giancarlo Marinaci, Lorenzo Siciliano, Daniele Piccione, Roberto My, si sono aggiunti anche Paolo Arturo Maccagnano e Luigi Sergio Venneri. Maccagnano era stato tra quelli in prima linea rispetto alla rivoluzione promessa dal sindaco. Adesso hanno deciso di staccare la spina.  "Se pensiamo che finanche il Governo è impegnato in un continuo e costante confronto con le Opposizioni e lo stesso Presidente del Consiglio ha assicurato di riferire in aula ogni 15 giorni, a Nardò, invece, siamo ben distanti da questo spirito collaborativo per superare l’emergenza".

"Come già evidenziato, ogni attività di confronto politico è stata sospesa dalla data del 07 marzo u. s. ed ad oggi  non sappiamo nulla sulle misure adottate e quelle in programma per contenere la diffusione del virus nella nostra comunità".

"Siamo perplessi dal fatto che il Sindaco, continui nell’inosservanza dei principi costituzionali della Repubblica continuando la sua azione personalistica nella gestione della cosa pubblica".

"Abbiamo sollecitato, il Presidente del Consiglio  a provvedere al ripristino delle funzioni dei consiglieri siano essi di minoranza o di maggioranza, ma non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione di risposta alle nostre istanze".

"Siamo convinti che in questo momento di grande necessità sia utile il contributo di tutti. Soprattutto per una città seconda solo al capoluogo di Provincia, come la nostra, dove le misure messe in essere servono a garantire la sicurezza e la tutela non solo dei nostri concittadini". 

"Siamo quindi a chiederle il Suo Autorevole intervento al fine di  essere posti nelle  condizioni di poter espletare in pieno il nostro mandato popolare intercedendo presso il Comune di Nardò nella convocazione urgente della Conferenza dei Capigruppo alla presenza del Sindaco, allo scopo di fornire periodici aggiornamenti ai consiglieri sull’Emergenza Covid-19 e per istruire i lavori del Consiglio Comunale così come previsto dallo Statuto Comunale. Nello stesso tempo di consentire la convocazione di Commissioni Consiliari per poter lavorare sugli atti che l’amministrazione continua a fare e per poter avanzare proposte in tal senso".

Ringraziandola per la sua collaborazione la salutiamo cordialmente.

I consiglieri Comunali

Carlo Falangone, Paola Mita, Antonio Vaglio, Luigi Sergio Venneri, Giancarlo Marinaci, Lorenzo Siciliano, Daniele Piccione, Roberto My, Paolo Arturo Maccagnano.

LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA A COLPI DI SELFIE.

Una missiva che ha il tono della denuncia. Ed è, per la verità, l'ennesima, ricevuta dall'Ufficiale Territoriale di Governo da quando a Nardò è insediato questo governo. In questa fase acuita dall'emergenza Covid, a colpi di decreto sindacale, uno al giorno, spesso assolutamente inutili (Come la chiusura del lungomare, del Parco di Portoselvaggio e altre delizie, l'obbligo di indossare la mascherina o qualsiasi altro indumento) il "nostro" procede in solitaria con la solita politica degli annunci corredata da una valanga di selfie.

"Il primo cittadino agisce da sceriffo e pare in preda ad una sorta di delirio di onnipotenza. Sforna decreti neanche fossero torte, si fa selfie mentre imbraccia ora un vassoio di pasticciotti, ora una crostata, ora le pizzette (Che sponsorizza qualche incauto fornaio) e recapita i vassoi a destra e a manca. Si fa fotografare anche mentre recapita pacchi di vettovaglie. E fa quello che nessuno farebbe. Come distribuire mascherine non a norma, o fare lo spot all'elemosina. Ogni giorno un jingle pubblicitario diverso e ossessivo. Una cantilena nauseante che pare non aver fine". 

"In questo clima assurdo, pur di apparire a tutti i costi e di suonare la grancassa della propaganda, costi quel che costi, sceglie in piena emergenza di far visita nel capoluogo anche alla polizia penitenziaria di Borgo San Nicola, in qualità di cosa? Santo Patrono delle carceri, per altro, del comune capoluogo distante 25 km dal suo? Visita diplomatica?  Viaggio di piacere in piena Pandemia?"

"Per la sicurezza di tutti dovrebbe davvero cominciare a comportarsi da sindaco, dando l'esempio, e standosene rigorosamente tappato in casa".

 

 
 
 
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