Leuzzi:"A Nardò scuola e cultura non sono priorità, vi spiego perchè..."

Si è vero (come ha scritto Mellone in un suo recente post) Nardò è “una grande città”! Infatti è in questa prospettiva che le precedenti Amministrazioni hanno lavorato tanto. Diversamente come avrebbe potuto Mellone vantarsi dei nuovi uffici comunali nel complesso dei Carmelitani, se altri non avessero rigenerato l’intera area del centro storico da Piazza delle Erbe, passando per il mercato di Via Pellettieri, fino al Chiostro e alla Piazza S. Antonio. Come avrebbe potuto solo parlare di cultura, se altri non avessero recuperato il teatro e realizzato i musei dell’accoglienza, del mare, della preistoria. Come avrebbe potuto vantarsi di avere un bellissimo centro storico, se altri non avessero dedicato anni di lavoro e risorse per riqualificarlo, rifacendo il basolato, mettendo a disposizione incentivi per il recupero delle facciate e per l’apertura di nuovi esercizi commerciali.
 
Come avrebbe potuto il Comune trasferire la maggior parte dei suoi uffici presso l’ex Tribunale, se altri amministratori non lo avessero realizzato. E come potremmo oggi avere una importante direttrice verso il mare con annessa pista ciclabile, un’area mercatale degna di questo nome, il bellissimo recupero di una parte importante del castello… se altri amministratori, prima di lui, non ci avessero messo lavoro e impegno. E infine come potremmo noi ospitare le migliaia di turisti che oggi popolano le nostre marine, se altri amministratori non avessero avuto la felice intuizione di riqualificare le due belle piazze di S. Caterina e S. Maria.
 
Nardò è una città d’arte e di accoglienza. Una città di cultura, che deve fare della sua storia e del suo patrimonio architettonico il punto di forza, del suo centro storico il suo salotto in cui si incrociano le culture del bacino del Mediterraneo. Una città con un’anima ambientalista, attenta alle criticità del suo territorio, che miri ad una maggiore vivibilità ed ecosostenibilità (con una mobilità dolce, magari attraverso incentivi per l’acquisto e l’uso di biciclette),che salvaguardi la qualità della vita e anzi la promuova al pari delle nostre bellezze naturalistiche come importante attrattore turistico. Una città con un’anima solidale, sia nei confronti dei suoi cittadini più bisognosi, sia nei confronti di quei migranti che stagionalmente ritornano nella nostra terra... di “accoglienza”.
 
Nardò è una città naturalmente vocata ad un turismo di qualità, ed un bravo sindaco dovrebbe saper assecondare, migliorare, promuovere tante e tali potenzialità, sostenendo al contempo le eccellenze nell’agroalimentare, nel manifatturiero, il nostro comparto artigianale e industriale, ed avviando un nuovo assetto urbanistico con l’approvazione del PUG. E invece ci ritroviamo una Nardò piccola… come piccolo è il suo sindaco e il suo modo di pensare... Un sindaco che svende la farmacia comunale per poi sprecare circa 1,2 mln di euro di bilancio comunale per realizzare la rotatoria “ti lu pepe” con tante lucine, o una seconda rotatoria per ospitare un toro gigantesco (forse a evocare busti di altri tempi).
 
Che sostituisce uno scheletro di cemento con una distesa di asfalto per farne un parcheggio (e due giochini per chiamarlo urban park). Che per vantarsi (così come si faceva durante l’era fascista) di avere trasformato Nardò in un cantiere, stravolge il paese con un percorso di pista ciclabile insensato e pericoloso, quando la scelta più logica sarebbe stata quella di prolungare verso il mare la pista ciclabile già esistente. E così... il centro storico abbandonato, Piazza Salandra ridotta ad area mercatale per barbecue e DJ, la promozione turistica del territorio affidata alle pitteddhre, e i suoi selfie sulla rotatoria (ti lu pepe), quale monumento al suo buon governo.
 
Eppure coi 300 mila euro di una sola rotatoria avremmo potuto finanziare il PUG, ad oggi avremmo cantieri aperti per il recupero dell’edificato esistente, con imprese, tecnici, artigiani e commercianti al lavoro. E magari con altri 300 mila euro (della seconda rotatoria) si sarebbe potuto, in questo momento così difficile, sostenere il nostro comparto turistico (strutture ricettive, ristoranti, stabilimenti), istituendo un tavolo tecnico tra gli operatori per studiare soluzioni utili (come ad es. pacchetti vacanza per famiglie fortemente scontati da proporre anche fuori regione, maggiori spazi all’aperto per bar e ristoranti) sostenute dal Comune con incentivi e sgravi fiscali.
 
E se dopo la demolizione dello scheletro dell’incoronata si fosse scelto semplicemente di creare un polmone verde con la sola piantumazione di alberi, avremmo oggi a disposizione altri 300 mila euro per ridare decoro ed effettuare manutenzione urgente nelle scuole, senza restare sordi alle legittime richieste di docenti e famiglie (… ma la scuola e la cultura non sono tra le priorità di Mellone, il quale preferisce allevare generazioni di ragazzi a pane e facebook, il regno dove può raccontare le sue false verità e fare proseliti).
 
Insomma la realtà è che, al netto di disegnini sui manifesti di piscine, palazzetti, approdi di idrovolanti, e selfie sul lungomare in sella alla sua palameccanica, questo è quanto Mellone ha saputo consegnare alla collettività in questi quattro anni. Ciononostante Mellone si vanta di amministrare una grande città, avendo la faccia tosta di accusare i precedenti amministratori di non aver fatto nulla negli ultimi vent’anni!
 
Nardò è si una grande città... ma il suo sindaco riesce a renderla ogni giorno più piccola. Come piccole e meschine sono le cose che fa: la solidarietà di tanti generosi neretini gestita come fosse cosa sua; le mascherine della Regione distribuite come fossero un suo regalo, le assunzioni di autisti di scuolabus a scuole chiuse. Piccole cose per la Nardò piccola di Mellone.
 
Con cui però Mellone, bisogna riconoscerlo, ottiene il risultato (per lui fondamentale) di distogliere l’attenzione dei cittadini, e spesso persino dell’opposizione, dall’assoluta mancanza di una sua visione di città. Ma le persone oneste intellettualmente (e ce ne sono per fortuna a Nardò) valuteranno se le scelte di Mellone siano state le scelte migliori per Nardò o piuttosto per il suo sindaco in cerca di vana gloria.
 
Maurizio Leuzzi
0
0
0
s2sdefault

ADV

salento magazine

I più letti