Lecce, 24 giugno - Senza stipendio e con un futuro incerto davanti: è la condizione attuale delle lavoratrici e lavoratori delle mense e pulizie scolastiche e “aziendali” dopo l’emergenza Covid-19. Una situazione che ha fatto scattare la mobilitazione su tutto il territorio nazionale di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che questa mattina, anche a Lecce, hanno fatto sentire le ragioni dei lavoratori del settore con un sit-in davanti alla sede della Prefettura.
In un documento unitario, consegnato nelle mani del vice capo di Gabinetto Emanuela Pellegrino, i sindacati denunciano una situazione economica esasperata, che riguarda più di un migliaio di lavoratori solo nella provincia di Lecce.
“L’intero settore della ristorazione collettiva e delle pulizie scolastiche e aziendali ha subìto una brusca battuta d’arresto a seguito dell’emergenza sanitaria e sono ancora tante le questioni irrisolte”, sottolineano i segretari provinciali Daniela Campobasso (Filcams),Valentina Donno (Fisascat) e Antonella Perrone (Uiltucs). “Parliamo di lavoratrici e lavoratori, molti dei quali, senza reddito da 3 mesi – sottolineano - a causa dell'indisponibilità di numerose imprese a dare l'anticipo dell'assegno ordinario, del grave ritardo nella liquidazione dell'indennità da parte dell'INPS, a volte dovuta alla lentezza nella compilazione del modello SR41 da parte delle aziende e che, come ogni anno, vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell'anno scolastico, per riprendere con l'inizio del prossimo, rimanendo per questi mesi senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione preclusa dagli effetti della crisi in atto. Alla condizione delle mense e pulizie scolastiche – proseguono - si aggiunge la situazione problematica delle mense e pulizie del settore privato c.d. "aziendali" che, avendo già esaurito la fruizione delle settimane di CIGD previste dal DL Rilancio, sono prive di ammortizzatori ordinari se l'azienda committente, per il proprio personale diretto, non attiva la cassa integrazione”. Per questo motivo, i sindacati chiedono al Governo la proroga degli ammortizzatori Covid 19 per almeno 27 settimane, la ripresa del servizio mensa per l’anno scolastico a settembre e misure di sostegno al settore. “Abbiamo chiesto e ottenuto l’impegno della Prefettura a sensibilizzare le competenti Istituzioni – dicono Campobasso, Donno e Perrone - affinché vengano prorogati gli ammortizzatori sociali per questi lavoratori. Abbiamo inoltre rimarcato che quello della ristorazione nelle scuole è un servizio primario, per questo chiediamo che vengano valutate e decise al più presto le modalità per continuare a garantirlo”.