A distanza di poche settimane sono costretto a parlare nuovamente di edilizia scolastica comunale. In via Bellini davanti alla scuola primaria “Gabelli” campeggia un cartello che ne descrive i lavori in corso di riqualificazione e ammodernamento. Lavori che, secondo tale descrizione, si sarebbero dovuti ultimare entro il 13 dicembre scorso.
Il cantiere però è ancora lì a dirci che si procede con sette mesi di ritardo. Si tratta, beninteso, di lungaggini che in questo caso non sono imputabili all’emergenza Covid, scoppiata mesi dopo la data di mancata consegna dei lavori.
Purtroppo in fatto di edilizia scolastica di competenza comunale, a Palazzo Personè si dimostrano lacunosi e naturalmente non mi riferisco all’incolpevole assessore all'Istruzione appena entrata in giunta, la dottoressa Nadia Manieri. Rimanendo nelle metafore scolastiche, potremmo dire che i bambini non sanno giocare con le costruzioni. Infatti i ritardi di via Bellini si vanno ad aggiungere al drastico cantiere di via Marzano, con la costruenda scuola che rischia clamorosamente di trasformarsi in un’incompiuta in pieno centro abitato (a proposito, da settimane su questo punto attendo di essere smentito). Mi auguro che il sindaco, tra un selfie e l'altro, intervenga per tempo. Chiarezza e tempestività sono indispensabili, soprattutto dopo la strada scelta dal governo nazionale che per la ripresa delle lezioni a settembre prevede di far fronte all'emergenza sanitaria organizzando classi di massimo 15-18 alunni. A Nardò, con due scuole non ultimate, dove andranno i ragazzi? La statua del toro, pur imponente, non può ospitarli tutti.
Salvatore Falconieri
Segretario Cittadino Partito Democratico - Nardò