Salvatore Falconieri, segretario del Pd di Nardò: «Nardò accoglierà i reflui di Porto Cesareo raso scoglio, con la benedizione di Mellone. Con la condotta sottomarina auspicata dall’ex sindaco Marcello Risi, non sarebbe accaduto»

Nei giorni scorsi il sindaco di Porto Cesareo Salvatore Albano ha sollecitato la Regione Puglia a sbloccare l'iter per mettere in funzione lo scarico dei reflui del depuratore di Porto Cesareo. Tradotto, significa che i reflui fognari cesarini finiranno per essere scaricati, come da protocollo d’intesa con Regione, Aqp e altri enti, nel mare neretino di Torre Inserraglio.

La vicenda - evidenzia il segretario cittadino del PD Salvatore Falconieri - la si affronta da anni e anche per questo ho atteso un po’ prima di intervenire. Su questa vicenda il Partito Democratico di Nardò conserva la stessa posizione da sempre: l’attuale sindaco di Nardò vinse le elezioni comunali 2016 promettendo “scarico zero” e altri slogan utili forse per acchiappare voti, persino di ambientalisti accorti, ma non per risolvere problemi delicati come questo. La realtà è invece un’altra. A pochi chilometri da Nardò c'è un sindaco, il dottor Albano di Porto Cesareo, che chiede ciò che è stato messo nero su bianco nei mesi scorsi. La posizione del Partito Democratico di Nardò, dicevo, è che la nostra città mai avrebbe dovuto stralciare il protocollo Risi redatto dalla precedente Amministrazione Comunale. Tale protocollo prevedeva una condotta sottomarina di almeno 2 chilometri per spingere lontano dalla costa i reflui fognari dei depuratori di Nardò e Porto Cesareo. Inoltre quell’accordo garantiva 9 milioni di euro in investimenti per dotare della rete fognaria una vasta zona del territorio neretino che va da Santa Maria al Bagno a Torre Squillace. La condotta è stata invece vista come la peggiore delle soluzioni da colui che poi sarebbe diventato sindaco di Nardò. A proposito di questo, chissà perché anche altri nostri “vicini di casa” affrontano oggi il problema dei reflui fognari con l'attivazione di una condotta sottomarina. Mi riferisco a una città a forte vocazione turistica come Gallipoli. Dubito che il sindaco Minerva voglia “uccidere” il mare della sua città. A uccidere è invece il populismo, specialmente quello imbastito per tornaconto elettorale. Rispondo infine a chi afferma che la mia posizione sarebbe contraddittoria con quella, espressa nei giorni scorsi, di sostenere Michele Emiliano alle prossime elezioni regionali (in quanto Emiliano è considerato il “padre” di questa scelta di scaricare i reflui cesarini raso scoglio nel mare neretino). No, nessuna contraddizione da parte mia: esiste la lealtà politica, esistono gli equilibri di partito – cose che conosce bene chi oggi mi attacca – ma esistono anche l'autonomia e la capacità, per amore della propria città, di non condividere talvolta le scelte di politici della propria area d’appartenenza.

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