Basta selfies, si abbia rispetto delle istituzioni! Il coordinatore del centro studi Salento Nuovo dopo la manifestazione con cui l'amministrazione comunale ha dedicato gli uffici comunali a Falcone e Borsellino non le manda certo a dire.
"E’ difficile - scrive Lucio Tarricone - scrivere di miserie umane e al tempo stesso citare persone che hanno immolato la loro vita per difendere le nostre libertà, per permetterci di vivere in un paese più libero. Quello che accade nella nostra Città, però, non può essere taciuto né minimizzato.E’ in gioco il rispetto delle istituzioni che sono il fondamento della nostra Democrazia. Amministrare un Comune non è un gioco, non si può pensare di trasformare la gestione della “res publica” in una fiction.Amministrare un comune è una grande responsabilità. E’ necessario avere rispetto dello stato, senso dello stato. Deve contare l’essere non l’apparire. Esercitare una funzione pubblica necessita di responsabilità e dignità. Responsabilità e dignità che gli attuali amministratori sembrano non avere".
"Domenica 19 luglio, anniversario della strage di via D’Amelio dove vennero barbaramente e vigliaccamente assassinati dalla mafia il Giudice Paolo Borsellino e gli agenti Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a morire in servizio) Agostino Catalano,Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, il Comune di Nardò aveva programmato l’intitolazione della sede comunale di via Lecce ai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Iniziativa meritoria.
Peccato che gli attuali amministratori non abbiano il senso dello stato e delle istituzioni. L’intitolazione della sede del Comune a due martiri, a due servitori dello stato trucidati con i loro “angeli” di scorta doveva essere programmata e organizzata con la massima cura e scrupolo".
"Doveva essere un momento solenne di riflessione e condivisione con la Città tutta di un modo di intendere la gestione della cosa pubblica con onestà e rettitudine. Le mafie sono un pericolo sociale, non solo di ordine pubblico. Inquinando le istituzioni insidiano e minano le basi della convivenza civile e la credibilità delle istituzioni. Serviva un segnale forte di coesione. L’amministrazione comunale di Nardò è stata in grado di svilire il significato della manifestazione riducendola a una misera esibizione di personaggi in cerca d’autore. Non solo, rivedendo e soprattutto risentendo il video delle dichiarazioni del vicesindaco Capoti e del Presidente del Consiglio Comunale Giuranna ci si rende conto dell’oltraggio fatto alle vittime di mafia, agli ospiti, alla Città di Nardò. Alla manifestazione non partecipava il Sindaco Mellone. Il Comune di Nardò decide di intitolare la sua sede a due dei più grandi Magistrati italiani ammazzati dalla mafia e il suo massimo rappresentante è assente".
"Fatto inaudito e gravissimo. Il Comune non emette alcun comunicato per spiegare l’assenza del sindaco. Sindaco che sulla sua pagina FB non posta nemmeno il manifesto dell’iniziativa. L’assenza del sindaco viene “giustificata” con un post dello stesso sindaco su fb, con annessa foto, come dovuta al suo viaggio a Palermo per rendere omaggio al Giudice Borsellino. Viaggio che poteva benissimo essere effettuato in altro periodo. Strano modo di interpretare il ruolo di massimo rappresentante di una Città. Essere assente in un momento di grande impatto emotivo per la Città. Il Comune, sindaco e presidenza del consiglio comunale, non effettuano inviti ufficiali. Gestiscono il tutto come se si trattasse di un incontro tra amici e scattare qualche foto ricordo. Vengono invitati telefonicamente il Dott. Motta, magistrato in pensione, e il Dott. De Donno, procuratore della Repubblica a Brindisi".
"Non partecipa alcun Magistrato della Procura della Repubblica di Lecce. Una gestione che definire superficiale è poco. L’iniziativa avrebbe dovuto essere condivisa con tutto il Consiglio Comunale, sarebbero dovuti essere invitati ufficialmente, con inviti ad personam , le autorità politiche, militari e religiose. Si sarebbero dovuti invitare gli ex sindaci, deputati e senatori. Stilare l’ordine degli interventi. Coinvolgere la Città tutta. Questo si sarebbe dovuto fare per rendere degnamente omaggio ai martiri vittime di mafia. E invece…Una decina i presenti, compresi gli ospiti. Assenti quasi tutti i consiglieri di maggioranza.
Pensare che per l’inaugurazione di una pista ciclabile si è scomodato persino il Presidente della regione e per un parco urbano…Miserie umane"
"Gli interventi di rito del Presidente Giuranna e del vicesindaco Capoti stucchevoli, se non penosi. Il presidente Giuranna rivendica le iniziative sulla legalità organizzate in questi anni e a margine “vomita” insulti a chi, legittimamente, ha criticato assenza del sindaco e altre criticità, parla di “odio”, “macchina del fango” e amenità del genere. Dimenticando che il ruolo che riveste impone misura ed educazione e , soprattutto, risposte alle tante domande che ancora oggi non hanno risposta alcuna. Trasparenza e legalità camminano di pari passo… Il vicesindaco Capoti si esibisce in una serie di strafalcioni e “lapsus freudiani” con i quali praticamente inneggia all’illegalità".
"Gli aedi e cantori dell’attuale amministrazione tacciono sulla assenza del sindaco e sulla epocale figuraccia del vicesindaco. Emerge una totale assenza di una etica pubblica che coniughi credibilità e senso di appartenenza. E’ necessario che chi riveste una carica pubblica abbia valori morali alti e indiscussi e sia rispettoso del ruolo che ricopre. E’ necessaria una rivoluzione morale che riporti le istituzioni a essere punto di riferimento per tutti i cittadini onesti e liberi e spazzi via chi le delegittima con comportamenti vili e indegni".