Nardò: il sindaco si rifiuta di informare i cittadini sui dati del contagio, chiude gli unici spazi verdi presenti e si dimentica delle scuole

Non tutti i sindaci si mostrano all’altezza di gestire questa delicata situazione emergenziale. La conferma è lampante a Nardò. Dove il primo cittadino non solo si rifiuta di informare puntualmente i cittadini sui dati del contagio da Coronavirus, ma chiude gli unici spazi verdi presenti e si dimentica delle scuole.

Negando ai bambini la possibilità di apprendere attraverso la didattica a distanza. Mellone è ben lungi dall’informare e aggiornare la comunità sui dati che riguardano il contagio da Covid-19. Quando invece dovrebbe, anche alla luce della dovuta trasparenza, monitorare costantemente la situazione e render note le cifre facendo chiarezza. Pur nella consapevolezza che l’attuale emergenza sanitaria del Covid-19 possa influire negativamente sulla progettualità dell’Asl, dovrebbe inoltre ascoltare le esigenze della comunità e mettere in campo ogni iniziativa utile a preservare e, possibilmente, potenziare il funzionamento dei “desertificati” servizi sanitari che ancora insistono nella nostra Città. La funzione dei Comuni, in questa emergenza, è fondamentale.

CHIUDONO I BATTENTI GLI UNICI SPAZI VERDI - Appare quanto meno singolare anche la chiusura in contemporanea dei residui spazi verdi presenti nel nostra Nardò: alludiamo al Parco Fibonacci ed al Parco Raho. Se aggiungiamo alla mancanza di tali spazi i disagi causati dai lavori per il rifacimento del lungomare abbiamo il quadro desolante in cui sono costretti a muoversi i cittadini, quelli più deboli e fragili, in una fase emergenziale. Vorremmo ricordare al sindaco che, soprattutto in questa fase, gli unici polmoni verdi presenti dovrebbero essere tenuti, rigorosamente, aperti. Per chi non ha villa e annesso parco sono l’unica e indispensabile valvola di sfogo e di contatto con la natura. Chiudendoli si impedisce anche ai bambini di poter svolgere ogni attività ludica e ricreativa, nel rispetto delle linee guida previste ed evitando assembramenti. Chi gestisce tali parchi è tenuto ad osservare scrupolosamente gli orari di apertura perché non si tratta di club privati ma di spazi pubblici, che appartengono alla comunità.

FAMIGLIE SUL PIEDE DI GUERRA, LA RETE INTERNET NON VA, A SCUOLA NIENTE DAD - Per chiudere in bellezza raccogliamo le tante lamentele di tante famiglie per le difficoltà incontrate a causa della rete internet che, per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie di primo grado, sarebbe di competenza del comune. Le famiglie chiamate a scegliere tra la didattica in presenza e quella a distanza stanno riscontrando concrete difficoltà e diversi ragazzi sono letteralmente tagliati fuori dall’apprendimento e dalla possibilità di poter seguire le lezioni. I sindaci sono i primi a dover attivare tutta una serie di servizi per i cittadini e le loro famiglie in caso di contagio. Il problema, in ottica di prevenzione, se lo sarebbe dovuto porre il primo cittadino preparando quanto di sua competenza. Per non farsi trovare impreparato e per non rischiare di dover organizzare la macchina comunale in fase di crisi conclamata. Per quanto nelle nostre possibilità – conclude Giancarlo Marinaci, vice Presidente del Consiglio Comunale -  continueremo a monitorare la situazione, garantendo il supporto e la vicinanza ai cittadini di Nardò affinché questa infausta situazione si risolva nel migliore dei modi, restituendo dignità alla nostra Città.

 

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