Contenzioso sul terminal degli idrovolanti nello spazio antistante il giardino della Memoria, i legali di Congedo rinunciano alla richiesta di sospensione dei provvedimenti. Via libera ai finanziamenti.

NARDO' (Lecce) - In una nota l'avvocato amministrativista Paolo Gaballo interviene riguardo al progetto degli idrovolanti presso la marina di Santa Maria al Bagno. "Il sig. Pierluigi Congedo rinuncia alla richiesta di sospensione dei provvedimenti che autorizzano il progetto degli idrovolanti presso la marina di Santa Maria al Bagno, che, pertanto, ora può “decollare”.

 

I fatti. Il sig. Pierluigi Congedo, proprietario di un’abitazione vicina al giardino della memoria di S.M. al Bagno e presidente del Comitato di S.M. al Bagno a difesa della marina e del giardino della memoria, lo scorso mese di febbraio aveva impugnato al TAR Lecce il progetto degli idrovolanti sul quale l’Amministrazione Mellone punta per incrementare l’economica turistica della marina.

Nel 2020, infatti, il Comune di Nardò ha ottenuto un finanziamento a fondo perduto del programma europeo Interreg Grecia/Italia 2014/2020, per un importo di € 533.000,00, per l’installazione di una idrosuperficie con mini terminal nella marina di Santa Maria al Bagno di Nardò. Il finanziamento è condizionato alla realizzazione dell’opera nei prossimi mesi.

Sul progetto dell’opera pubblica, redatto dall’Ing. Antonio Vaglio, si è tenuta una conferenza dei servizi nel 2020 per l’acquisizione dei pareri da parte delle Autorità competenti; la conferenza dei servizi si è conclusa lo scorso mese di novembre con l’acquisizione di tutti i pareri favorevoli alla realizzazione dell’opera, compreso quello della Soprintendenza.

Sennonchè lo scorso 15 febbraio il sig. Pierluigi Congedo ha impugnato al TAR Lecce la suddetta conferenza dei servizi ed i pareri acquisiti all’interno della stessa, in particolare quello della Soprintendenza, a difesa della sua abitazione e quale presidente del Comitato di Santa Maria al Bagno.

L’Amministrazione di Nardò decideva di difendersi in giudizio con l’Avvocato Paolo Gaballo, il quale innanzi al TAR Lecce ha eccepito, preliminarmente, la tardività del ricorso, poiché notificato oltre il termine di decadenza di 60 giorni dalla conoscenza dei provvedimenti impugnati da parte del ricorrente ed il difetto di legittimazione sia del ricorrente, che del comitato che lo stesso rappresenta, per carenza di presupposti necessari. L’Avv. Gaballo ha, altresì, evidenziato la correttezza del progetto degli idrovolanti e dei pareri favorevoli all’uopo rilasciati nella conferenza dei servizi.

L’udienza al TAR Lecce si è tenuta questa mattina [ieri mattina, ndr] con modalità da remoto (presidente Antonio Pasca - relatore dott. Silvio Giancaspro) alla presenza dei legali del ricorrente e dell’Avv. Gaballo in rappresentanza dell’Amministrazione di Nardò.

Nell’udienza i legali del ricorrente hanno rinunciato all’istanza di sospensione che avevano richiesto contro i provvedimenti impugnati. E’ stato così scongiurato il rischio di perdita del finanziamento comunitario da parte del Comune di Nardò che ora potrà realizzare il progetto degli idrovolanti, offrendo alla collettività un importante servizio turistico."

LE RAGIONI DEL COMITATO - Il comitato che si batte per la tutela del giardino della Memoria ha messo in evidenza alcune criticità:"Il Giardino della Memoria, a ricordo dei sopravvissuti dell'Olocausto rifugiati a Santa Maria al Bagno nel 1945-47 ad opera dell'UNRRA nel DP Camp n. 34, fu creato mediante donazione di circa 200 piante al Demanio e al Comune di Nardo' nell'arco di dieci anni. Adesso è previsto lo smembramento di circa 500 mq per installarci una stazione di idrovolanti finanziata con EUR 600,000 dall'Unione Europea, parte di 3 milioni di fondi Interreg. Una conseguenza del progetto sarà il divieto di balneazione nel tratto di costa prospiciente il Giardino per 200 metri, come richiesto espressamente dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli in fase di approvazione del progetto. Il 30.11.20 è stata adottata una determina dirigenziale del Comune di Nardò che approva il progetto preliminare che non riporta se non in una delle tavole l'esistenza del Giardino della Memoria".

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