Se la democrazia fosse un gioco al sindaco o al presidente del consiglio comunale nessuno permetterebbe di giocare. E' ammissibile non rispondere alle interrogazioni presentate da consiglieri legittimamente eletti? Probabilmente no. E' normale che un presidente del consiglio non rispetti la sua funzione ed il suo ruolo di garanzia? E' normale che il primo cittadino eluda le interrogazioni neanche la cosa pubblica fosse di sua proprietà? Il vice presidente del consiglio ha preso carta e penna ed ha scrito al Prefetto.
Nella lunga e articolata missiva Giancarlo Marinaci, vice presidente del Consiglio Comunale di Nardò, a seguito dei reiterati comportamenti, adottati dal Presidente del Consiglio Comunale, Andrea Giuranna, in totale spregio del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale, "chiede, anche a garanzia delle prerogative degli altri consiglieri comunali di minoranza, un immediato e puntuale intervento del Prefetto., al fine di ripristinare, nel più breve tempo possibile, la regolarità, legittimità e trasparenza dell’azione amministrativa del Consiglio Comunale di Nardò".
A tal fine, l'esponente dell'opposizione evidenzia i molteplici episodi che, di fatto,hanno reso e rendono estremamente difficoltoso l’esercizio delle prerogative affidate, per legge, ai consiglieri comunali di minoranza. Il Presidente del Consiglio Comunale: non ha consentito la discussione di mozioni e interrogazioni (art. 21 del Regolamento comunale) presentate da consiglieri di minoranza. Le stesse vengono “sistematicamente” e letteralmente ignorate da parte del sindaco. (Le interrogazioni, da regolamento, sono presentate al Presidente che ne trasmette copia al sindaco, e vanno inserite nel primo Consiglio Comunale utile).
Non ha mai convocato l’Ufficio di Presidenza (così come prevede l’art. 9 del Regolamento comunale) durante l’attuale consiliatura; strumento indispensabile al fine di garantire alle opposizioni la democrazia e l’accesso agli atti delle pratiche da sottoporre al Consiglio Comunale; Convoca l’Assemblea Municipale di rado, non consentendo lo svolgimento regolare della vita amministrativa della Città ed esautora, di fatto, il Consiglio Comunale, organo collegiale di indirizzo e di controllo politico-amministrativo;
e dulcis in fundo sin da prima del Lockdown vengono convocate raramente le commissioni consiliari permanenti, strumento consultivo e conoscitivo fondamentale per una puntuale analisi ed approfondimento tecnico-giuridico delle proposte di delibera che dovrebbero essere discusse in Consiglio Comunale.
La mancata inclusione delle mozioni e delle interrogazioni tra gli argomenti posti all’Ordine del giorno rappresenta una violazione gravissima dei diritti e principi di democrazia e trasparenza che dovrebbero permeare l’attività amministrativa, prima ancora che del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale vigente e del TUEL.
Tali circostanze inducono a non ravvisare nel Presidente del Consiglio Comunale, Andrea Giuranna, una figura capace di garantire i diritti di tutti i consiglieri, siano essi di maggioranza o di minoranza, circostanze aggravate anche dal fatto che lo stesso Presidente è tenuto all'osservanza delle regole comportamentali connaturate alla carica di garante della corretta dinamica politico-amministrativa dell’Ente Locale.
Si potrebbe affermare che il Presidente debba «godere» della «fiducia politica» da parte dell’intero Consiglio comunale, intesa, ovviamente, non come adesione alla linea politica della componente di maggioranza consiliare, ma come capacità di consentire il pieno e corretto dispiegarsi delle scelte emerse all'interno del consesso civico.
Non si può non segnalare, infine, l’enorme difficoltà di accesso agli atti ed ai documenti amministrativi, così come disciplinato dall’art. 43 del TUEL n. 267/2000, che prevede in capo ai consiglieri comunali il diritto di ottenere dagli uffici tutte le notizie e le informazioni in loro possesso utili all’espletamento del mandato. Nonostante la chiarezza normativa e l’affermata giurisprudenza, non si ricevono affatto o si ricevono ben oltre i tempi stabiliti dal Statuto Comunale e dai Regolamenti, i documenti richiesti (e, comunque, dopo numerosi solleciti).
Per quanto sopra esposto, lo scrivente chiede a Sua Eccellenza, in buona sostanza ed in estrema sintesi, un autorevole e risolutivo intervento finalizzato al ripristino delle insopprimibili prerogative dei consiglieri comunali;
In attesa di un cortese e puntuale cenno di riscontro, il vice presidente dell'assise di Nardò dichiara la sua incondizionata disponibilità a fornire, anche con audizione personale, ogni ulteriore informazione a sostegno delle argomentazioni sopra esposte.