I dolori del giovane Werther: "Si sarebbe dovuta individuare una candidatura in grado di confrontarsi ad armi pari con l’asfaltatore: una figura totalmente nuova, determinata, incisiva, battagliera"

L’opposizione all’amministrazione di Mellone lavora per il Re di Prussia; è ormai lampante come ogni mossa degli oppositori presenti in Consiglio Comunale è orientata a maggior gloria dell’asfaltatore. Nessun ravvedimento turba la sciagurata stasi che caratterizza l’attività inerte della sinistra rappresentata in comune.
Dopo un quinquennio intero di letargo confusionario, la sinistra comunque denominata continua a perdere ogni occasione per fare qualcosa di serio. Deliberatamente.

 

I consiglieri uscenti hanno agito come truppe di complemento di Mellone senza mettere a nudo le deficienze, le contraddizioni, le mistificazioni propagandistiche dell’asfaltatore e della sua brancaleonesca compagine. Episodici interventi privi di qualunque strategia di fondo e senza neanche un briciolo di accortezza tattica. Silenzio assoluto sui principali temi che dovrebbero interessare la comunità cittadina.

Silenzio assoluto sull’assurdo incentrarsi di ogni attività municipale sul settore lavori pubblici, lavori pubblici fini a se stessi senza concreta rilevanza sullo sviluppo economico e sociale della città. Lavori pubblici di facciata, vernice superficiale a coprire le magagne cittadine eredità di cinquanta anni di gestione approssimativa della città ma senza reale impatto economico se non la gestione di cospicui appalti.

Gestiti in prima persona dal primo cittadino con l’assessore al ramo relegato a fare da pura tappezzeria (non che gli altri siano da meno). Nessuna promozione del tessuto economico, nessuno sviluppo delle opportunità occupazionali. Ma l’opposizione zitta, acquiescente. Addomesticata da oscure forze sovra comunali, da poteri forti disinvolti che fanno strame di Nardò e dei suoi cittadini.

E queste forze misteriose ora aprono le gabbie e producono una miriade di candidati di sinistra giusto per aumentare all’inverosimile la confusione e favorire Mellone. Neanche il supplemento di tempo determinato dallo slittamento autunnale delle elezioni è stato positivamente sfruttato. Al contrario è stato cinicamente usato per aumentare la confusione inserendo ulteriore candidatura a sindaco.

Quella dell’avvocato Leuzzi. Autodelineatasi un paio di anni addietro era stata tenuta a bollire a fuoco lento nel limbo delle possibilità. Senza mai una pronuncia chiara. Di bocciatura o di promozione che fosse. Ora, all’improvviso, viene ufficializzata dal pronunciamento di un organo (direttivo PD) sciolto da tempo come accade in tutti i casi in cui una sezione periferica viene commissariata.

Buona o cattiva che sia questa candidatura perché lasciarla decantare così a lungo? Non sarebbe stato opportuno ufficializzarla due anni addietro lavorando per coagularvi attorno quante più energie possibili? Misteri insondabili che giustificano l’esistenza di regie occulte per favorire gli interessi di pochi a scapito dei cittadini tutti.

Le tecniche dell’asfaltatore, disinvolte e ciniche ma fruttuose non hanno insegnato nulla ai suoi oppositori. Ha iniziato la sua raccolta di candidature nello scorso autunno con otto mesi di anticipo sulla data prevista per la primavera. Ha ramazzato candidati in ogni dove senza remore di alcun tipo. Ha continuato con la sua tambureggiante ed incessante propaganda continua alla stregua della “bestia” salviniana.

E l’opposizione a cincischiare. Volutamente o meno. Sicuramente indotta ed etero guidata da burattinai altrettanto disinvolti di Mellone. Gestori del potere per il potere. E dicevano al sistema di potere democristiano! Queste consorterie più o meno occulte sono riuscite a superare di gran lunga quel modello.

Quindi l’unico lavorio incessante dell’opposizione consiliare, che poi in provincia è alleata nei fatti con le truppe melloniane, è quello di agevolare la rielezione dell’asfaltatore. Un pletora di candidati sindaci buona solo ad alzare un gran polverone al disopra del quale si staglia il trucco estetico melloniano a coprire le vere magagne cittadine che rimangono concretamente irrisolte.

Tralasciando i candidati sindaci non di sinistra, due dei quali sono vuoti di consensi e appesantiti dai ruoli pubblici già ricoperti non proprio brillantemente, si sarebbe dovuta individuare una candidatura in grado di confrontarsi ad armi pari con l’asfaltatore. 

Doveva essere come Mellone 5 anni addietro: una figura totalmente nuova, determinata, incisiva, battagliera, pronta ad una competizione punto su punto giornalmente, priva di fumisterie ideologiche fini a loro stesse, concreta.

La paventata, durò lo spazio di un mattino, candidatura dell’avvocato Toni Falangone poteva avere alcune di queste caratteristiche. Quella dell’avvocato Stefania Ronzino le ha quasi tutte e vi aggiunge quella di essere donna (sarebbe la seconda volta per una candidatura femminile dopo quella del 1994 della dr.ssa Quattrocchi).

E’ una candidatura che, attivata unitariamente con almeno due anni di anticipo, avrebbe avuto le chance dell’outsider (come Mellone nel 2016) e sarebbe stato un tentativo reale di opporsi allo strapotere dell’asfaltatore.

E’ arrivata troppo tardi e come espressione di una parte limitata della sinistra (in merito sembra strana e delude l’adesione di una lista di giovani ben motivati ad una candidatura di vecchio e ammuffito corso).

Le manovre occulte, come la pletora di candidature e la proterva gestione del potere melloniana, tengono lontane dalla politica amministrativa tante energie qualificate che potrebbero giovare ad uno sviluppo equilibrato ed armonico del tessuto socioeconomico cittadino. Il tentativo dell’avvocato Ronzino può essere letto come uno sprone a questo importante segmento della comunità cittadina a non rassegnarsi ad una simildittatura dell’asfalto e dei lavori pubblici.

E suona condanna definitiva agli imbolsiti dinosauri del PD e alle loro miopi ma interessate manovre.

Werther Messapo

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