Cambia la lingua, "Siamo noi che cambiamo le parole", Lecce ospita il Tour Zanichelli dal 4 all’11 novembre in piazza S.Oronzo dalle 11 alle 20

Lecce è tra le città italiane scelte dalla casa editrice Zanichelli per una tappa del suo tour #Cambialalingua. Dopo Milano, Padova, Torino e Forlì, dal 4 all’11 novembre (dalle 11 alle 20, tutti i giorni) in piazza Sant’Oronzo la grande installazione-vocabolario inviterà tutti i passanti a scoprire com’è cambiato in un secolo il significato di 50 parole della nostra lingua. 

L’iniziativa, promossa in occasione del lancio dell’edizione 2022 del vocabolario Zingarelli mostrerà, attraverso un percorso scientifico di comparazione l’evoluzione di 50 lemmi nelle edizioni del vocabolario edite tra il 1922 e il 2022. E per onorare la tappa pugliese del tour il giorno dell’inaugurazione sarà presente a Lecce anche Gianluca Orazi, responsabile Marketing e Comunicazione di Zanichelli. 

Per esempio: 

Bolla. Sullo Zingarelli del 1922 è il “rigonfiamento che fa l’acqua piovendo, o bollendo, o gorgogliando”, cui nel 1970 si aggiunge il significato figurato (“in una bolla di sapone”: nel nulla). Nel 1994 il vocabolario registra il riferimento alla livella a bolla d’aria (“in bolla”: perfettamente orizzontale); nell’edizione 2001 entrano la bolla speculativa, nel 2020 la bolla come “condizione di isolamento” e la bolla di filtraggio. Nel 2022, infine, bolla è, con significato figurato, “condizione di isolamento e protezione, specialmente per contrastare un possibile contagio e in riferimento a un gruppo”: bolla di squadrareparto bolla di un ospedale. 

Coppia. Passa da "due cose o persone o bestie messe e considerate insieme per qualche fine" (Zingarelli 1922) a "due elementi della stessa specie considerati nel loro complesso" (2022), con l'ingresso, nell'edizione del 2000, delle coppie di fatto. 

Resistenza. Nell’edizione del 1922 era semplicemente la "forza del resistere, saldezza, fermezza" e il "contrasto contro l'assalitore". Dall'edizione dello Zingarelli del 1959 vengono citate la resistenza francese e italiana contro i tedeschi. L'edizione del 1970 la definisce come "movimento di lotta politico-militare sorto in tutti i paesi d'Europa contro i nazisti e i regimi da questi sostenuti durante la seconda guerra mondiale". 

Lo Zingarelli accoglie parole nuove - i neologismi veri e propri, sia di normale derivazione italiana sia forestierismi. Non solo: aggiorna le parole già presenti, con l’inserimento di nuovi significati e nuovi modi di dire che riflettono cambiamenti del linguaggio consolidati nel corso del tempo. Come un notaio, il vocabolario attesta e testimonia; non giudica e non delibera.

Con #cambialalingua Zanichelli continua a promuovere la consapevolezza della nostra lingua con iniziative che coinvolgono in modo inedito il pubblico. Siamo noi infatti che cambiamo l’italiano mentre parliamo e scriviamo, modificando i significati delle parole e inventando nuovi modi di dire. Abbiamo quindi una responsabilità individuale e collettiva sulla nostra lingua.

Il grande vocabolario interattivo di 4 metri per 3, con un monitor touch screen, attivo tutti i giorni dal 4 all’11 novembre, dalle 11 alle 20, inviterà tutti i curiosi a scoprire la storia di queste parole che riflette il cambiamento dei modi di vivere, delle leggi e delle tecnologie.

Chi si presenterà in piazza davanti al grande vocabolario interattivo potrà farsi scattare e ricevere una fotografia istantanea accanto al vocabolario o a una delle definizioni evidenziate sul monitor, proporre un significato diverso e condividerlo con l’hashtag #cambialalingua.                                                                                    

Il progetto offre un’ulteriore chiave di lettura sull’evoluzione delle parole grazie alla collaborazione con lo scrittore Marco Balzano, che per ogni parola ha scritto un breve testo che ne riassume e interpreta la storia.

Bolla. Il nostro mondo si sta riempiendo di bolle. Se prima era semplicemente un “rigonfiamento” di forma circolare e una metafora per indicare un’intenzione caduta nel vuoto (è finito tutto in una bolla di sapone), ora c’è molto di più. Chi vive isolato per lungo tempo vive in una bolla; chi perde i suoi investimenti in borsa è vittima di una bolla speculativa, espressione calcata sull’inglese South Sea Bubble, il crollo finanziario della Compagnia dei Mari del Sud nel 1720. E si potrebbe continuare con la bolla immobiliare o con quella di filtraggio, che avviene ogni volta che il web seleziona le informazioni al fine di orientare i nostri consumi e le nostre opinioni. 

 

Coppia. Per fare coppia bisogna avere qualcosa in comune. Una coppia di cavalli, per esempio, è tale perché appartengono alla stessa specie, ma un gallo e un cavallo possono formare una coppia in nome del loro genere, quello animale. E un uomo e un cavallo non sono forse una coppia di viventi? E si potrebbe continuare. Il vocabolario di un secolo fa specificava che si tratta di due persone di sesso diverso unite tra loro da un rapporto matrimoniale o amoroso, ma nell’edizione del 1997 cadono la distinzione fra i sessi e il riferimento al matrimonio, si parla, infatti, di due persone unite fra loro da un rapporto amoroso. Il significato che vince e supera il tempo è quello più assoluto di unione. Come a dire che gli elementi in comune sta a noi crearli e sta sempre a noi individuarli negli altri.

Resistenza. Parola statica e inerte, che indica un attrito, un contrasto e un’opposizione. Anche i virus e i batteri, col tempo, possono diventare resistenti, per esempio all’ambiente o a un antibiotico, trovando le risorse per sopravvivergli. È su queste basi – fisiche, meccaniche e mediche – che nasce il termine storico “Resistenza”, che compare dalle edizioni del secondo Dopoguerra per indicare un “movimento di lotta politico militare sorto in tutti i paesi d’Europa contro il nazifascismo”. Gli uomini che hanno fatto la Resistenza, così, hanno trasformato quella parola statica in dinamica, perché chi si opponeva nello stesso tempo progettava un mondo nuovo, opposto a quello razzista e sanguinario della dittatura. 

Marco Balzano è nato a Milano nel 1978. Oltre a raccolte di poesie e saggi, ha pubblicato nel 2010 il suo primo romanzo Il figlio del figlio (Avagliano, poi Sellerio 2016), seguito da Pronti a tutte le partenze (2013) e L’ultimo arrivato (2014), entrambi per Sellerio. Con quest’ultimo ha vinto nel 2015 il Premio Campiello. Per Einaudi è uscito nel 2018 Resto qui, finalista al Premio Strega e vincitore del Premio Bagutta e del Prix Méditerranée in Francia. Il suo romanzo più recente è Quando tornerò, pubblicato nel 2021 sempre da Einaudi. Le sue opere narrative sono state tradotte con grande successo in trenta paesi. Ha condotto su LaF la trasmissione Prof. La scuola siamo noi e per Audible e Feltrinelli il podcast La storia delle storie, sulla nascita del linguaggio e della scrittura. Collabora con le pagine culturali del Corriere della Sera. Balzano si è segnalato inoltre per la sua opera saggistica Le parole sono importanti. Dove nascono e cosa raccontano, pubblicata da Einaudi nel 2019 e poi in versione audio da Emons nel 2021, con la collaborazione di dieci fra i più importanti attori italiani. Con quest’opera, l’autore ha avviato un originale e brillante percorso di approfondimento sul tema delle “parole” che prosegue tuttora attraverso vari articoli, interventi e incontri con il pubblico.

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