Dagli scranni di opposizione piovono crtitiche sul bilancio a guida Mellone-Lupo. Per Lorenzo Siciliano "Ci apprestiamo a discutere il bilancio di previsione del nostro Comune.
Entreremo in aula questo pomeriggio alle 17. Da diversi giorni, insieme ai colleghi di opposizione, siamo a lavoro per studiare tutti i contenuti dell’atto cardine per la vita di una comunità, quale è, appunto, il bilancio. Già da una primissima disanima degli atti abbiamo evinto come quello che la Giunta Municipale sottopone all’attenzione del Consiglio Comunale sia un bilancio molto fumoso, fatto di numeri e conti quadrati in modo molto discutibile. Come ad esempio le previsioni dei recuperi delle somme dagli evasori fiscali, ecc".
Un bilancio, quello che oggi andremo a discutere, che calpesta in modo goffo ed umiliante i bisogni primari delle persone, che rivolge il suo sguardo quasi esclusivamente a ciò che è cemento e che ad esso è collegato. Ma di questo ve ne parleremo con piena dovizia di particolari nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Ciò che ci è balzato agli occhi è l’indebitamento che la comunità neretina sta continuando inesorabilmente a subire per volontà del Sindaco in carica e della sua Giunta. Ai mutui già contratti negli scorsi anni per un importo complessivo di 9 milioni di euro circa (pista ciclabile e marciapiede Santa Caterina - Santa Maria al bagno e intervento di asfalto e marciapiedi in zona Pagani), si aggiunge, da oggi, quello per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport per ben 3 milioni e 800 mila euro. Cifra che fa lievitare il debito comunale per i SOLI MUTUI a 11 milioni e 755 mila euro. Un debito medio per abitante pari a 358,84 euro.
Vi chiederete. Ma il “nuovo” palazzetto dello sport del quale Mellone straparla da sei anni a questa parte non doveva essere realizzato con i proventi della vendita dell’ex gerontocomio? Quello stesso gerontocomio dove “i bambini sarebbero tornati a nascere a Nardò”? Ebbene, no. Perché quella procedura è saltata, per motivazioni che abbiamo già portato all’attenzione delle autorità competenti.
Mellone e la sua squadra dei disastri doveva, in qualche maniera, ripianare lo smacco. E allora quale altra soluzione se non indebitare, ancora una volta, le casse comunali. Mica costa fatica, mica sono soldi loro. Basta una previsione in bilancio e 21 Consiglieri Comunali favorevoli a tutto, indistintamente.
E questi personaggi si definiscono amministratori con il principio del ”buon padre di famiglia”. Se amministrassero così le loro famiglie, le avrebbero già mandate a gambe all’aria da un pezzo. Ma sono sicuramente più oculati quando si tratta di casa loro. Molto meno quando si tratta della casa di tutti.