E' l'estate (anche) degli striscioni abusivi che fanno bella mostra nella cittadina governata (in malo modo) da Mellone. A neanche 48h dall'apparizione di uno striscione di matrice fascista appiccicato sul muro del liceo scientifico eccone un altro, uno striscione nuovo di zecca, sulla parete di recinzione dell'ex gerontocomio.
Si legge "Impugnate i picconi, le scuri, i martelli e demolite, demolite senza pietà le città venerate!". La frase è estrapolata dal primo Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti – pubblicato in francese su “Le Figaro” il 20 febbraio 1909 e poi in italiano sulla rivista “Poesia” – contiene i principi generali e l’ideologia del movimento, basata sull’adesione acritica ed entusiastica alla civiltà tecnologica, sullo “slancio vitale” di impronta irrazionalistica (Nietzsche, Bergson) e sull’esaltazione della guerra.
Singolare l'accostamento dello striscione nei pressi dell'ex gerontocomio che l'amministrazione ha deciso di abbattere al costo monstre di circa 700 mila euro, uno sproposito. Il consigliere del PD Daniele Piccione ha allertato il settore Lavori Pubblici del comune e ha chiesto l'immmediata rimozione dello striscione. Quando si trattò di far sgombrare lo striscione "Giù le ruspe dalla scuola" del movimento spontaneo di protesta che avversava la decisione di demolire la scuola media Dag Hammarskyold per sostituirla con un parcheggio (SIC!) notammo per la verità una certa solerzia auguriamoci lo stesso virile e vitale interventismo.