Confindustria Lecce esprime soddisfazione per la sigla dell'Accordo di Programma tra Regione Puglia e Porsche per l'ampliamento dell'attuale struttura, che darà vita a un centro mondiale per il collaudo.
"È un grande successo per il nostro territorio - afferma Nicola Delle Donne, presidente reggente Confindustria Lecce - che vedrà certamente crescere la propria competitività e l'appeal a livello internazionale. Gli investimenti previsti, inoltre, contribuiranno ad innalzare i livelli occupazionali con professionalità innovative e ad alto valore aggiunto che il mondo della formazione sarà sempre più chiamato a fornire. È indubbio che l'attenzione da parte di Porsche per il Salento dimostra che siamo una terra di grandi potenzialità industriali: si tratta di uno step fondamentale per favorire ulteriori investimenti di altre imprese. L'auspicio è che tutti gli stakeholder lavorino nella medesima direzione per il raggiungimento di questo straordinario risultato nel più breve tempo possibile".
Sono anche previste nuove assunzioni - evidenzia la Regione in una nota - e si profila un rilevante incremento delle presenze di operatori e addetti ai lavori provenienti da tutta Europa e che determinano per l’intero anno un indotto positivo per le strutture ricettive e tutta la filiera collegata al turismo d’affari. Tra le opere in programma ci sono un centro di elisoccorso e un centro visite polifunzionale completo di attrezzature audiovisive e multimediali; la rinaturalizzazione e forestazione del territorio; e la implementazione del centro di prevenzione e sicurezza antincendi.
Oltre 350 ettari di terreno saranno espropriati a privati e allevatori, diverse le aziende zootecniche presenti. Il procedimento, promosso dalla Regione Puglia, porterà benefici ad un’azienda privata, la Porsche, che è proprietaria della Pista ed ha bisogno di ampliare i propri servizi realizzando nuove piste ed edifici.
Sulla faccenda c'è da registrare la nota del Gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, Alberto Egidio Gatto e Pierluigi Tarantino.
"Nella serata di ieri abbiamo preso parte ad un incontro a Boncore che avrebbe dovuto dare voce ai proprietari terrieri gravemente danneggiati dall'accordo di programma sottoscritto nella mattinata di ieri dalla Regione Puglia, dai Comuni di Nardò e Porto Cesareo e dal Consorzio ASI, che prevede l'esproprio di oltre 351 ettari di terra, oggi destinati al pascolo ed all'agricoltura, per la realizzazione di un progetto di espansione della pista gestita della privata N.T.C. s.r.l. per il collaudo delle Porsche.
Con sgomento e stupore, tuttavia, ben presto è stato chiaro a tutti che l'incontro non era finalizzato a concordare la resistenza dei proprietari terrieri allo scellerato accordo siglato in Regione ma, al contrario, subdolamente finalizzato a convincerli della bontá di un progetto di cementificazione che consuma suolo agricolo e che, nella sostanza, torna comodo soltanto al privato che lo sponsorizza con l'intento di colonizzare il territorio dei nostri agricoltori e pastori.
Era presente la troupe di Telerama alla quale non è stato consentito di effettuare videoriprese, coerentemente alla linea che, d'altra parte, è stata adottata sin dall'inizio di questa triste vicenda: preservare la segretezza a tutti i livelli di una vergognosa trattativa tra privato ed istituzioni che ha escluso sin dal primo momento ogni tipo di confronto con le parti interessate.
Perché spegnere le telecamere? Cos'hanno da nascondere? Quali reali interessi orbitano attorno a questo progetto? Siamo stati censurati e costretti, di conseguenza, ad abbandonare l'incontro, seguiti da tutti i proprietari terrieri che non sono disposti a farsi raggirare o, peggio, rabbonire e che continueranno a battersi sino allo stremo pur di difendere la terra intrisa del loro sangue e sudore.
Noi siamo e saremo sempre dalla loro parte, mai disposti ad accettare compromessi che possano pregiudicare i loro interessi. Non molliamo e resisteremo in ogni sede accanto a loro ed a tutti i cittadini che vorranno prendere parte ad una battaglia di civiltá che non perderemo per difendere la vocazione agricola e zootecnica del territorio di Boncore.
La storia di Porto Selvaggio ci ha insegnato che Nardò non è terra di conquista e non svende il proprio patrimonio paesaggistico e naturale per soddisfare gli interessi di stranieri colonizzatori. A Boncore non passa lo straniero!"