Ad inizio Dicembre abbiamo portato a conoscenza della Città un’attività consiliare di controllo capillare di tutte le procedure di affidamento di gestione di beni e servizi comunali da parte del Comune di Nardò.
A seguito di questa attività scoperchiammo un vero e proprio vaso di Pandora, che ci fece scoprire che il Comune di Nardò - da anni - pagava le utenze di luce, gas ed acqua di diversi parchi pubblici della Città affidati in gestione a privati che svolgono al loro interno attività commerciali a fini di lucro.
Un fatto gravissimo, se si pensa che il Comune di Nardò si è attivato per chiedere l’installazione dei nuovi contatori di energia elettrica all’interno dei parchi, che dovranno poi essere volturati a nome dei gestori, solo in data 27 ottobre, 10 giorni dopo la mia richiesta di accesso agli atti. Mentre sono di fine novembre le richieste di volture di acqua e gas.
In pratica i gestori dei parchi pubblici della Città (amici e parenti di candidati a sostegno dell’attuale sindaco) hanno portato avanti per diversi anni le loro attività a fini di lucro con le utenze a carico della collettività. Pagando canoni ridicoli al Comune, come nel caso della gestione del parco di San Gerardo, che versa nelle casse comunali appena 100 euro al mese o, peggio ancora, addirittura ricevendo soldi pubblici come nel caso della Saletta di via Volta al cui gestore il Comune paga ben 7500 euro all’anno.
Ma questa attività di verifica non è stata semplice. Tutt’altro. È stata stracolma di insidie, perdite di tempo, di “torni domani”, di sedie vuote dietro le scrivanie dei funzionari addetti, di volti cupi e arrabbiati ogniqualvolta ci vedono varcare le soglie degli uffici comunali, di borbottii sotto voce di personaggi che si ritrovano ad occupare “il posto fisso comunale” di Zaloniana memoria da date successive all’insediamento di questa amministrazione. Un appiattimento intollerabile della macchina amministrativa dell’ente totalmente prostrata agli ordini della parte politica.
Nel riscontro alla mia richiesta di accesso agli atti che scoperchiava questa squallida vicenda, il Dirigente dell’area finanziaria scrisse che il Comune “si impegnava entro la fine del 2023 a richiedere ai gestori i rimborsi dei consumi pagati dal Comune per i periodi riconducibili alla gestione”.
Ebbene, a distanza di un mese e mezzo non abbiamo avuto alcun riscontro in merito alla richiesta di rimborso che il Comune deve pretendere dai gestori. Se i signori di palazzo credono che questa vicenda si sarebbe conclusa a tarallucci e vino sappiano che non solo abbiamo già trasmesso un dettagliato dossier alla Procura della Corte dei Conti, ma domattina presenterò un’interrogazione consiliare per chiedere conto dell’impegno assunto dal dirigente dell’area finanziaria a far pagare ai gestori i consumi a loro attribuibili e pagati fino ad oggi coi soldi dei cittadini di Nardò.
Noi non ci fermeremo, io non mi fermerò! Fino a quando in questo Comune non tornerà ad essere centrale la trasparenza e l’imparzialità, fino a quando tutti potranno avere stesse opportunità, uguali diritti e uguali doveri senza essere differenziati tra amici e parenti di tizio o caio, fino a quando il figlio di un operaio che non va a votare perché non crede più a nessuno non sarà più scoraggiato dall’avere a che fare con il Comune di Nardò perché non è accompagnato, raccomandato o preceduto dalla telefonata di un politicante eletto per caso.
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale
Capogruppo Partito Democratico