I dolori del giovane Werther..."Ma è vero che il debito del comune crescerà di nove milioni di euro?"

Tormentata sessione di bilancio al Comune di Nardò, lo scorso 12 aprile il Consiglio Comunale ha discusso e approvato il Documento Unico di Programmazione 2024-2026 e il Bilancio di previsione dello stesso periodo.

Ma gli importanti documenti di programmazione economica- finanziaria dell'Ente hanno contemplato la solita generica, superficiale, raffazzonata esposizione dell'amministrazione (questa volta la relazione è stata svolta dal sindaco Mellone in persona per legittimo impedimento dell'assessora al ramo D'Ostuni) senza una dettagliata disamina delle cifre del bilancio e, soprattutto, senza alcuna puntuale indicazione delle poste di bilancio che possano indicare ai cittadini gli stati reali di avanzo attivo o di disavanzo passivo dei conti dell'Ente. Una confusionaria elencazione di iniziative e di poste di bilancio senza un'indicazione chiara e disaggregata delle situazioni debitorie a breve, medio o lungo termine. Esposizione che, come è costume consolidato da quando è sindaco Mellone, ha raccolto il voto unanime dei 19 consiglieri di maggioranza il cui unico contributo al bilancio è quello di votare a favore nel quasi totale silenzio a indicare l'assoluta assenza degli eletti nelle liste di Mellone nella formazione dei bilanci comunali e nella indicazione delle linee di scelta e conduzione dei conti economici comunali.

Al contrario, come accade da quando ha abbandonato la maggioranza, particolarmente pungente è stato l'intervento dell'avvocato Alberto Gatto, anche a nome dell'altro esponente di fratelli d'Italia il commercialista Pierluigi Tarantino. Gatto ha rivisto le bucce alla relazione del sindaco su più punti specifici e ha concluso stigmatizzando “Il NOTEVOLE RITARDO rispetto ai tempi prescritti dalla Legge, della presentazione di un bilancio di previsione (corredato da documentazione di dubbia attendibilità e piena di contraddizioni formali, tecniche, sostanziali ed invalidanti)”  e notando  che dai suoi calcoli “si evidenzia che il documento contabile  prevede l'ulteriore indebitamento per circa 9 MILIONI DI EURO di mutui da contrarre nel prossimo triennio e che in proiezione, nel 2026, innalzeranno il debito per le casse comunali ad oltre 15 MILIONI DI EURO, con indubbie e gravi ripercussioni su tutti i cittadini.” Chiaramente l'intervento è stato snobbato e non ha ricevuto nessuna risposta nel merito dal capo dell'amministrazione che considera inesistenti i consiglieri di opposizione e ignora assolutamente le loro obiezioni e proposte come dimostrato dal sistematico e plateale abbandono dell'aula consiliare quando essi intervengono.

Nel prosieguo del Consiglio Comunale si è scatenata una rissa verbale originata da una richiesta del consigliere Gatto alla vice sindaco Sodero sulla nomina di 2 consiglieri in una Ipab, Gatto chiedeva se le due nomine non potevano essere  suddivise tra maggioranza ed opposizione, la vice sindaco cincischiando ha detto che la risposta era già stata data in commissione ma Gatto ha eccepito in latino “Repetita iuvant” al  che il sindaco Mellone ha inveito contro Gatto ricordandogli che era stato allontanato dalla maggioranza “a calci nel culo” e invitandolo a chiedere scusa alle donne che aveva offeso dato che aveva opposto un secco “che vuoi” ad altra consigliera che si era messa ad interloquire sul punto. Nel bailamme scaturitone si evidenzia una perla del presidente del Consiglio Tondo che redarguendo Gatto gli ha detto: “Lei pensa di stare in tribunale o allo stadio” mettendo sullo stesso piano, offensivo, l'aula dove si amministra la giustizia con le gradinate di un campo di calcio. Si sfiora il vilipendio di un potere dello Stato.

Subito dopo, forse con abile regia allo scopo recondito di occultare le pesanti osservazioni di Gatto sui 9 milioni di ulteriore debito gravante sui cittadini, interviene una nota della Commissione cittadina delle pari opportunità, consesso dall'operato sconosciuto alla città, che ha accusato Gatto di sessismo, maschilismo, patriarcato e chi più ne ha più ne metta, per aver mancato di rispetto alla vicesindaca e ad una consigliera. Un concentrato di accuse infamanti.
E' evidente che chi ha frequentato scuole tecniche scarsa, anzi nulla frequentazione ha con il latino anche se “Repetita iuvant” è molto usato in tante occasioni ma non sarebbe stato male se le eminenti ed eccellentissime componenti della preclara commissione pari opportunità ne avessero recuperato una qualunque traduzione. Giusto per avere certezza che quella frase non avesse assolutamente a che fare con lo jus primae noctis che le leggende sul Guercio di Puglia hanno  tramandato, magari immotivatamente, anche se qualcuno, ma non Gatto, suggestionato dalla vicinanza col Castello ambisce a ripercorrerne le gesta tutt'altro che gloriose. 

Come pure prima di emettere la nota infamante ed simil intimidatoria avrebbero dovuto ascoltare la registrazione per appurare che il “Che vuoi” proferito da Gatto fosse privo del volgare termine di 5 lettere che di solito viene messo al centro dei 2 temini di quella interrogazione spesso anche da versanti muliebri.

Ed ancora potrebbero prendere lezioni private di lessico politico per comprendere quanto numeroso sia l'uso della locuzione “distinti e distanti” da parte dei leader politici nazionali e, a cascata, da quelli periferici. Fermare su carta e pubblicare ovunque queste affermazioni è pratica alquanto pericolosa che può avere ripercussioni penali pesanti cui l'estensore del documento firmato dalle componenti la pari opportunità avrebbe dovuto riflettere. Perchè il consigliere Gatto ha già pronte le querele.

Quindi un'inutile intromissione di una commissione che finora si era segnalata per qulche minusolo evento; una nota fallita nell'intento condinzionante dell'azione di Gatto e inutile ad offuscare di nebbia occultatrice la domanda fondamentale: “Ma è VERO CHE IL DEBITO DEL COMUNE CRESCERA' DI NOVE MILIONI DI EURO?”

Domanda costantemente elusa dagli addetti al bilancio di Mellone fin dal giorno del suo primo insediamento come sindaco della Città.

Werther Messapo

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