Fa crepare dalle risate la nuova campagna propagandistica mellonesca sulla piantumazione delle nuove varietà di ulivi nelle campagne neritine. Solito trionfalismo per magnificare un evento ordinario e di impatto esiguo e trascurabile; già molti proprietari ed operatori agricoli avevano provveduto a piantare interi campi prima del progetto comunale. E forse piantando un numero ben maggiore di nuovi alberelli delle varietà ritenute inattaccabili dalla infezione della Xilella rispetto a quanto vantato dalle trombe di Mellone. Ora però risulta oltremodo ridicola l'enfasi con cui viene etichettato come risultato mondiale la piantumazione di diecimila alberelli. E' vero che la capacità aritmetiche dell'attuale guida del municipio di Nardò si esauriscono negli sforzi immani per contabilizzare incarichi e appalti per opere pubbliche (generalmente asfalto e cemento) ma rivolgendosi a qualche maestro elementare, vecchio stampo, sarebbe semplice fare una proporzione.
Di fronte a centinaia di migliaia di alberi di ulivo distrutti dalla Xilella nel territorio di Nardò (190 km 2 di estensione), diecimila alberi sono una goccia nell'oceano (Pacifico che è il più esteso), una quantità infinitesimamente piccola, un decimale con moltissimi zeri prima di una cifra significativa. Quindi la grancassa propagandistica spaccia per evento epico un escremento di una mosca cocchiera, visibile solo ad un microscopio elettronico ad un milione, o forse un miliardo, di ingrandimenti mentre si tratta di un dettaglio minuscolo visibile solo a coloro che ne hanno fruito e di cui nessuno si era accorto fino al tamburo propagandistico di questi giorni.
Dovrebbero spiegare Mellone e soci cosa hanno fatto contro la Xilella in questi otto anni da quando amministrano, cosa hanno fatto per “rivoluzionare” l'approccio regionale di abbattimenti indiscriminati, perchè non hanno dato adito alle tecniche di recupero che stanno dando buoni risultati dove vengono adottate, dovrebbero giustificare l'immobilismo totale da ignavi che li caratterizza.
Questo quando Nardò ha, anche in questi otto anni di gestione mellonesca, indici di consumo del suolo tutt'altro che soddisfacenti e manca di un bilancio arboreo del verde pubblico urbano. Del resto aree che sia sarebbero prestate a piantare essenze arboree che mitigassero il microclima del contesto urbano vengono usate per costruire nuove scuole per abbatterne altre e trasformare i relativi suoli in parcheggi che necessitano di altro asfalto che genera, sotto i raggi del sole, aumento vertiginoso delle temperature.
E anche il parco sorto dall'abbattimento del progettato e mai realizzato edificio comunale all'ncoronata e il giardinetto sulla via per Leverano sono privi di alberi che ne consentano la fruizione durante le ore calde del giorno. Al posto della becera propaganda piuttosto l'asfaltatore e il suo seguito pensino ad usare un minimo di trasparenza su certi bandi ad personam che ingenerano dubbi a tanti osservatori tranne che agli oppositori in consiglio che fanno un'opposizione di facciata per aver speranza di emulare, in un futuro che sperano prossimo, gli stessi comportamenti che furono anche dei loro predecessori che gestivano la cosa pubblica prima del periodo melloniano. Perchè è importante ribadire che la rivoluzione millantata da Mellone non esiste, è solo ed esclusivamente propaganda per aver fatto le stesse identiche cose che facevano i suoi predecessori; anche se questi ultimi non avevano a disposizione i magheggi consentiti dall'interpretazione dei limiti dell'art. 110 del TUEL
Werther Messapo