Nardò saluta Antonio Vaglio, sindaco per ben tre mandati e indimenticato protagonista dello scenario politico cittadino. Il decesso nella notte dovuto, con tutta probabilità, ad un infarto.
Stimatissimo veterinario nonché dirigente sanitario, Vaglio aveva 72 anni ed era nato nel marzo 1952. Ebbe a dire: “Ho cominciato questo percorso da amministratore quasi per caso, uno strano gioco della vita. Era il 1994. Mi sono appassionato a questo ruolo perché nutrivo in me la fortissima spinta di poter fare cose buone e utili per la nostra Città. Non ho mai dimenticato di essere me stesso, un cittadino come tanti, con la mia semplicità, con i miei difetti. Ho accettato questa sfida non per prestigio, che pure mi onora, non per scopi personali, che mai ho perseguito, e la mia storia umana, professionale e politica lo racconta; non per vanità, ma semplicemente perché volevo servire questa nostra città”.
Con la Nardò-Pagani, la completa riqualificazione delle piazze di Santa Maria Al Bagno e di Santa Caterina, la riapertura del Teatro Comunale, il completamento del Nuovo Tribunale, l’avviata riqualificazione del borgo antico e la metanizzazione, si sviluppò una nuova realtà con nuovi spazi ed i necessari servizi, volti certamente a migliorare la vita del nostro comune.
A quarantadue anni la prima esperienza politica, sorprese tutti con una coalizione di liste in gran parte ispirate a movimenti civici. Un impegno il suo che prosegue con l’elezione nel 2002 alla guida del centrosinistra. Rieletto nel 2007 terminò l’attività politica nel 2016 quando, pur sostenuto da cinque liste, non riuscì a raggiungere il ballottaggio. Sindaco per ben 14 anni amministrò la sua comunità con competenza, un innato senso del rispetto ed una straordinaria umanità.
Antonio Vaglio non era solo il sindaco di Nardò, era stato il fautore di un percorso virtuoso che era valso alla città il prestigioso riconoscimento della medaglia d’oro al merito civile. Nardò è stata insignita della Medaglia d’Oro al Merito Civile dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il 27 gennaio 2005, Giorno della Memoria, con la seguente motivazione: "Negli anni tra il 1943 ed il 1947, il Comune di Nardò, al fine di fornire la necessaria assistenza in favore degli ebrei liberati dai campi di sterminio, in viaggio verso il nascente Stato di Israele, dava vita, nel proprio territorio, ad un centro di esemplare efficienza. La popolazione tutta, nel solco della tolleranza religiosa e culturale, collaborava a questa generosa azione posta in essere per alleviare le sofferenze degli esuli, e, nell'offrire strutture per consentire loro di professare liberamente la propria religione, dava prova dei più elevati sentimenti di solidarietà umana e di elette virtù civiche.” Nel solco di questo riconoscimento affidò all’architetto Zevi la progettazione del museo della Memoria.
Ma l’elenco delle opere realizzate è lungo: i campetti di via XXV Luglio, lo spazio eventi in località quattro colonne, la pista ciclabile itinerario delle Torri, la poderosa riqualificazione dei luoghi del barocco, con il recupero dei basolati ed il rifacimento dei sottoservizi (AQP, ENEL, TELECOM, METANO), la sistemazione della vecchia pretura, il complesso sportivo polivalente. Per tutti rimarrà il sindaco che già nelle prime del mattino era in giro per la città per occuparsi dei suoi concittadini.
La sua attività amministrativa si è inoltre contraddistinta anche per una dimensione non strettamente “Localistica” attraverso il lavoro dell’AIRE, i diversi incontri con i neritini all’estero, e altri appuntamenti di grande prestigio come il gemellaggio con la cittadina israeliana di Atlit-Hof-Hacarmel o appuntamenti internazionali di prestigio come la Fiera di Metz la dicono lunga sulla prospettiva della Città dell’Accoglienza. Verrà ricordato come il sindaco che ebbe il merito di chiudere definitivamente la famigerata discarica di Castellino. Un sindaco elegante, sempre rispettoso, innanzitutto degli avversari, un primo cittadino leale, democratico, che non ha mai negato il dialogo, che amava la sua città e che ne era ricambiato.
Marco Marinaci