Lecce, seduta fiume, tiene l'accordo e passa il bilancio di previsione

Approvato ieri sera in aula dal consiglio comunale leccese, con 18 voti favorevoli e 14 contrari, il bilancio di previsione. L’importante documento contabile è passato grazie al patto sottoscritto con tre consiglieri del centrodestra, che consente di superare indenni ciò che, fino a poco tempo fa, considerando lo status di anatra zoppa, avrebbe sicuramente impedito all’amministrazione Salvemini di proseguire nel suo cammino.

Laura Calò, Antonio Finamore e Paola Gigante ex Martiani in Grande Lecce, formalizzando Prima Lecce danno la stura al nuovo percorso. Un percorso incardinato sui punti programmatici “senza alcuna rimodulazione dell'organo di governo”.

L’accordo prevedeva l’approvazione del Bilancio di Previsione 2018-2020 e la sua attuazione; e – contestualmente - la sottoscrizione del Patto con i relativi nuovi punti programmatici. Ieri il primo atto con l’approvazione del bilancio dopo una seduta fiume durata oltre dieci ore. Con l’approvazione del bilancio di previsione l’assemblea consiliare ha approvato anche le nuove imposte municipali, ed il relativo aumento della tassa sui rifiuti. Invariate invece le aliquote Imu, Irpef e Tasi. Peserebbero riguardo al costo dello smaltimento dei rifiuti e la relativa tassa, gli innumerevoli contenziosi e l’assenza degli impianti di compostaggio. Naturalmente non sono mancate le stoccate. Per Mauro Giliberti “Intorno a Carlo Salvemini sta nascendo il nuovo centrodestra della città di Lecce. Se questo doveva essere il modo di spalancare le finestre, siamo davanti a un fallimento”. Sia da parte dell’ex sindaco Paolo Perrone, sia da parte di Angelo Tondo che, a proposito dell’accordo, ha riferito senza mezzi termini che si tratterebbe di “Una porcheria”.

Angelo Tondo ha azzardato anche un paragone citando la sua trascorsa esperienza di consigliere durante il governo del padre di Carlo, Stefano Salvemini. Confronto non gradito. Il primo cittadino ha replicato che “Nessuno ha chiesto alcunché per firmare l’accordo. Se solo dovessi percepire – ha continuato il sindaco di Lecce - che quel patto non corrisponde alle aspettative, che io per primo ho profuso, ne trarrò le conseguenze e andrò a casa”.

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