“Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”. Lo dice la Costituzione. L’ipotesi Conte è già accantonata.
Vivo scalpore ha suscitato la presenza nell’elenco definitivo dei ministri del governo presentato al presidente Mattarella dal professor Giuseppe Conte (che ha poi rinunciato all’incarico di formare il governo non essendo stata risolta la questione della titolarità del ministero dell’economia) la nomina in particolare della senatrice leccese Barbara Lezzi alla guida del ministero per il Sud. La 46enne diplomata nel 1991 presso l'istituto tecnico Deledda per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere di Lecce, viene assunta dal gennaio 1992 presso un'azienda del settore commercio con la qualifica di impiegata di III livello. Dal 2013 poi l’elezione nel Collegio di Nardò a Palazzo Madama, XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Puglia per il Movimento 5 stelle. La Lezzi è stata vicepresidente commissione permanente bilancio e programmazione economica e membro commissione permanente per le politiche europee. E confermata nel 2018. Alla guida del Ministero della Pubblica Istruzione si è fatto invece il nome di Marco Bussetti, in quota alla Lega Nord. Un nome che non era mai circolato nel totoministri delle scorse settimane, a differenza di quello di Salvatore Giuliano – dato alla fine quasi per sicuro. Quest’ultimo da nove anni è alla guida dell’IISS Majorana in quel di Brindisi. Classe ’67 è un convinto innovatore e tra i fondatori di Avanguardie educative, la rete di scuole che vogliono mettere a sistema le esperienze che stanno rivoluzionando la scuola. Si è fatto anche il nome del rettore dell’Università di Milano, Gianluca Vago. Bussetti, attualmente responsabile dell’ambito X (Milano) dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, dirigente scolastico, laureato in scienze motorie, in servizio presso l’IC di Corbetta fino al 2011, e poi nominato (con decreti del Direttore generale dell’USR Lombardia) dirigente di vari uffici periferici, e dal 2015 dell’ambito X. Il dopo Conte si chiama Carlo Cottarelli che ha ricevuto l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “L'economista ha affermato che si presenterà in Parlamento con un programma che porti l'Italia al voto nel 2019, dopo il sì alla Legge di Bilancio, se avrà la fiducia; o 'dopo agosto' se non l'avrà. Cottarelli garantisce una gestione prudente dei conti e sottolinea il ruolo dell'Italia nel dialogo con l'Ue”.