Lecce è la città del Sud che ha maggiormente sviluppato negli anni una cultura europeista. A dirlo è uno studio sul grado di propensione e sensibilità verso l’Europa dimostrato dai Comuni italiani con popolazione non inferiore ai 50.000 abitanti.
Lo studio che riguarda l’arco temporale 2009-2016, è stato realizzato dall'Istituto di Studi Politici “S. Pio V” in Roma in collaborazione con Anci, che domani mercoledì 6 giugno alle ore 10.30 presso l'Open Space di Palazzo Carafa consegnerà un riconoscimento al Comune di Lecce.
Si tratta di un riconoscimento per la vocazione europeista dell'Amministrazione, manifestata nella propensione a utilizzare finanziamenti dell’Unione Europea per la migliore qualità della vita della popolazione, nell’attivazione di gemellaggi comunitari e nella promozione di eventi di dimensione continentale.
Durante l'incontro saranno presentate le strategie del Comune di Lecce relative all’attuazione locale delle politiche comunitarie, i risultati della ricerca promossa dell’Istituto “S. Pio V” e la presentazione del Volume “L’Europa in Comune. Opportunità e limiti tra città italiane e UE”, a cura di Caterina Cittadino e Stefano Sepe, Editrice Apes 2017.
Interverranno, per il Comune di Lecce il Sindaco Carlo Salvemini, il vicesindaco già assessore alle Politiche comunitarie Alessandro Delli Noci, l'Assessore all’Europa e Cooperazione Internazionale Patrizia Guida, il Dirigente del Settore Programmazione Strategica e Comunitaria Raffaele Parlangeli, il Consigliere Comunale Marco Giannotta e Paolo De Nardis, Presidente dell’Istituto S. Pio V, Ordinario di Sociologia presso la Sapienza di Roma. La presentazione della ricerca sarà a cura di Antonio Iodice, già Presidente dell’Istituto S. Pio V e direttore responsabile della omonima Rivista di Studi Politici e di Caterina Cittadino, manager pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri e co-curatrice del Volume.