Si conclude un nuovo anno scolastico, un'altra stagione all'insegna dei saperi e della formazione, caratterizzata dall'impegno di tanti docenti e dai sacrifici di tanti studenti, in una scuola lontana dai riflettori. Le luci della ribalta sono destinate ad altro. Eppure la gioia di un bambino che apprende non ha prezzo. Ecco la lettera di alcuni genitori della Dag Hammarskjold di Nardò. Merita di essere letta e condivisa, insegna il coraggio e alimenta la speranza.
Cari Professori,
Sentiamo di doverVi ringraziare per questo primo anno di scuola con i nostri figli.
Quando si parla di scuola si pretende sempre di mettere in luce gli aspetti più negativi, palestre inagibili, tetti che cadono a pezzi, professori svogliati, amministrazioni che non muovono un dito, dirigenze intransigenti, alunni impreparati.
Ma oggi Vi scriviamo per incoraggiarVi, perché in mezzo a tutti i problemi della scuola ci siete voi forse uno spiraglio di luce che concede ai nostri figli e a noi genitori di credere sempre nelle cose giuste. In mezzo allo “schifo” di accuse tra genitori e docenti ci siete voi con il Vs credo nel lavoro e nella fiducia che concedete giornalmente agli alunni, con fatica, e con un guadagno che non valorizza la qualità professionale, sminuiti e quasi umiliati dalla società. Vi sedete su quelle cattedre mezze rotte, appoggiate il registro e li guardate, negli occhi avete la passione, la voglia di insegnare, il coraggio, ma, soprattutto, l’amore per la vostra disciplina.
Con battute, semplici, pulite, li fate ridere iniziando la lezione.
Poi il silenzio. Silenzio totale. Voi e i vostri ragazzi immersi nel sapere. Tra attenzione, bronci, areoplanini volanti e muri scritti .... questa è la scuola, e chi di noi non tornerebbe indietro anche a prendere un pizzicotto dal compagno più birichino! Tutti !
Ogni volta che entrate in quell’aula, qualsiasi cosa stia succedendo, i ragazzi si fermano, si girano verso di voi con un sorriso in faccia, non come quelli finti che si fanno ai professori per cortesia, ma un sorriso che proviene dal profondo, un sorriso di ammirazione e di gratitudine.
Avete puntato in alto, non a fare amare la materia, ma a fare amare la Cultura.
Ed è proprio per questo che Vi ringraziamo, è per questo che oggi Vi scriviamo, anche se un semplice “Grazie” non potrà mai ripagare il vostro impegno.
Cari Professori, non vi arrendete, non lasciate che i problemi schiaccino la vostra forza di volontà, perché sono davvero pochi gli insegnanti che sono dei maestri di vita.
I genitori degli alunni
classe 1 A a.s. 2017/2018