Nella notte di San Lorenzo si viaggerà nella storia con “La Puglia internazionale delle crociate. Cavalieri e dame del castello di Giangiacomo di Acaya”.
Philippe Daverio è nato a Mulhouse, in Francia, la sua attività inizia nel capoluogo lombardo. Tre le gallerie d'arte moderna da lui inaugurate: due a Milano e una a New York. Specializzato in arte italiana del XX secolo, ha dedicato i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento. Commentatore per diversi giornali tra cui Corriere della Sera, Il Sole 24Ore, Avvenire, Giornale dell'Arte, National Geographic, Touring Club, Vogue, si è sempre definito uno storico dell’arte e così viene scoperto dal pubblico televisivo di Rai 3. Dal 2001 al 2011 è stato autore e conduttore di Passepartout, diventato nel 2011 il Capitale, anno in cui ha anche realizzato la trasmissione Emporio Daverio per Rai5 , dedicata alla storia dell’arte nelle città italiane. Dal 2008 dirige per la casa editrice Giunti di Firenze la storica rivista Art e Dossier. Tra le ultime pubblicazioni, “La buona strada” di Rizzoli (2015), L’arte in tavola, Il gioco della pittura. Dal 2006 è professore ordinario di “Sociologia dei processi artistici”. Dal 2014 al 2017 è stato Direttore Artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense. Da maggio 2018 è membro del Cda della Fondazione Teatro alla Scala.
L’appuntamento che rientra nella sezione Il Borgo Racconta, riservato con 300 posti a sedere agli spettatori che hanno proceduto a prenotazione, sarà spostato, dopo le numerosissime .richieste giunte in Fondazione, in piazza Castello, per permettere a tutti (non con posti a sedere), l’ascolto della lectio magistralis di Daverio.
Alle 21.30, per i concerti Altra Tela, si esibiranno le B’net Houariyat femme de Marrakech, in piazza Giangiacomo alle 21.30. Cinque donne marocchine che cantano e danzano, al ritmo di strumenti a percussione, eseguendo musiche tradizionali della loro tribù d'origine, l'Houara (regione tra Taroudant e Tiznìt), dell'Hammada (piana del Dra'a), insieme a danze berbere e a repertori cittadini come l'`aità ("richiamo" seduttivo femminile) e lo cha'abi, stile popolare da cui ha avuto origine la musica raï. L’immagine femminile che si manifesta nell’arte musicale delle B’net Houariyat riflette la molteplicità dei modi di vivere l’Islam e la condizione femminile, al di là degli stereotipi, con emozione, humour e energia. Tra i temi delle loro canzoni: l'esaltazione dell'amore e della bellezza; il grido di protesta della giovane donna che rifiuta il matrimonio combinato con un uomo ricco e vecchio; la danza rituale della donna posseduta dai suoi spiriti.
Chiuderanno la serata, nella sezione concerti Ragnatela, in piazza Castello alle 22.30, i Petrameridie, con un concerto nel quale danza e musica si incontrano in una fusione di emozioni che riportano al ricordo ancestrale del Salento; sonorità etniche, atmosfere della tradizione popolare e moderni arrangiamenti. Si presenta così Petrameridie, progetto culturale nato dall’incontro di musicisti, cantori, danzatori e ricercatori provenienti sia da diverse aree geografiche della Puglia che da differenti esperienze musicali. È carattere del progetto, nonché dei suoi singoli componenti, il dialogare col linguaggio dei suoni e della danza, ognuno col proprio timbro, creando di volta in volta intensi momenti di musica e danza. Il concerto proposto dai Petrameridie è uno spettacolo finalizzato al coinvolgimento emotivo del pubblico: musica, danze e improvvisazioni formano una miscela esplosiva capace di suscitare la risposta di ogni platea.