Stasera ad Acaya la sesta tappa del Festival Itinerante La Notte della Taranta, in avvio la lectio magistralis di Philippe Daverio

Sarà lo storico dell’arte Philippe Daverio a dare il via alla sesta tappa del Festival itinerante de La Notte della Taranta, in programma  questa sera, 10 agosto ad Acaya. Daverio terrà una lectio magistralis nella città ideale progettata e ristrutturata da Giangiacomo di Acaya. Quest'ultimo era una personalità poliedrica: umanista, ingegnere e appassionato di matematica. 

Nella notte di San Lorenzo si viaggerà nella storia con “La Puglia internazionale delle crociate. Cavalieri e dame del castello di Giangiacomo di Acaya”. 

 

Philippe Daverio è nato a Mulhouse, in Francia, la sua attività inizia nel capoluogo lombardo. Tre le gallerie d'arte moderna da lui inaugurate:  due a Milano e una a New York.  Specializzato in arte italiana del XX secolo, ha dedicato i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento. Commentatore per diversi giornali  tra cui Corriere della Sera, Il Sole 24Ore, Avvenire, Giornale dell'Arte, National  Geographic, Touring Club, Vogue, si è sempre definito uno storico dell’arte e così viene scoperto dal pubblico televisivo di Rai 3. Dal 2001 al 2011 è stato autore e conduttore di Passepartout, diventato nel 2011 il Capitale, anno in cui ha anche realizzato la trasmissione Emporio Daverio per Rai5 , dedicata alla storia dell’arte nelle città italiane. Dal 2008 dirige per la casa editrice Giunti di Firenze la storica rivista Art e Dossier.  Tra le ultime pubblicazioni,  “La buona strada” di Rizzoli (2015), L’arte in tavola, Il gioco della pittura. Dal 2006 è professore ordinario di  “Sociologia dei processi artistici”. Dal 2014 al 2017 è stato Direttore Artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense. Da maggio 2018 è membro del Cda della Fondazione Teatro alla Scala.

L’appuntamento che rientra nella sezione Il Borgo Racconta, riservato con 300 posti a sedere agli spettatori che hanno proceduto a prenotazione, sarà spostato, dopo le numerosissime .richieste giunte in Fondazione, in piazza Castello, per permettere a tutti (non con posti a sedere),  l’ascolto della lectio magistralis di Daverio.

Alle 21.30, per i concerti Altra Tela, si esibiranno le B’net Houariyat femme de Marrakech, in piazza Giangiacomo alle 21.30. Cinque donne marocchine che cantano e danzano, al ritmo di strumenti a percussione, eseguendo musiche tradizionali della loro tribù d'origine, l'Houara (regione tra Taroudant e Tiznìt), dell'Hammada (piana del Dra'a), insieme a danze berbere e a repertori cittadini come l'`aità ("richiamo" seduttivo femminile) e lo cha'abi, stile popolare da cui ha avuto origine la musica raï. L’immagine femminile che si manifesta nell’arte musicale delle B’net Houariyat riflette la molteplicità dei modi di vivere l’Islam e la condizione femminile, al di là degli stereotipi, con emozione, humour e energia. Tra i temi delle loro canzoni: l'esaltazione dell'amore e della bellezza; il grido di protesta della giovane donna che rifiuta il matrimonio combinato con un uomo ricco e vecchio; la danza rituale della donna posseduta dai suoi spiriti.

Chiuderanno la serata, nella sezione concerti Ragnatela, in piazza Castello alle 22.30, i Petrameridie, con un concerto nel quale danza e musica si incontrano in una fusione di emozioni che riportano al ricordo ancestrale del Salento; sonorità etniche, atmosfere della tradizione popolare e moderni arrangiamenti.  Si presenta così Petrameridie, progetto culturale nato dall’incontro di musicisti, cantori, danzatori e ricercatori provenienti sia da diverse aree geografiche della Puglia che da differenti esperienze musicali. È  carattere del progetto, nonché dei suoi singoli componenti, il dialogare col linguaggio dei suoni e della danza, ognuno col proprio timbro, creando di volta in volta intensi momenti di musica e danza. Il concerto proposto dai Petrameridie è uno spettacolo finalizzato al coinvolgimento emotivo del pubblico: musica, danze e improvvisazioni formano una miscela esplosiva capace di suscitare la risposta di ogni platea.

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