Galatone: metti quattro musicisti, due grandi voci ed una sapiente regia, ecco "StradeNote", un repertorio a fine benefico on the road

Da Whitman a Fellini passando per Kerouac, la strada ha da sempre unito i destini dei viaggiatori, divenendo, oltre la dimensione del transito, una condizione ineffabile dell’Essere o meglio del suo apparire nel Mondo. Appuntamento per spettatori "viaggianti" al 20 dicembre alle 20.30, al teatro di Galatone.
 
La strada come metafora di una condizione aperta, alle infinite possibilità del caso, ma anche luogo da attraversare per andare verso un Dove, infine… condizione dell’anima, un non luogo dove l’Agire artistico si compie, naturalmente, nella precaria condivisione dei Viaggiatori che fanno dell’attesa un modo di vivere.
Strada come viaggio. Viaggio come vita. Ed è proprio su questo scenario quotidiano che si incontrano e si intrecciano, personaggi, vicende, espressioni artistiche, impronte indelebili dell’Umanità: da Didone a Edith Piaf, da Dongiovanni di Mozart a Tony di Bernstein, dal fiero Escamillo all’abile Figaro, dal pathos del Tango  alle raffinate tecniche erotiche del Kamasutra. 
 
Sulla strada, tra vita e morte, si muovono anche  gli anonimi volontari dell’ associazione “Cuore e mani aperte OdV” , i quali, con la Bimbulanza, si impegnano da tempo, con grande dedizione e coraggio, a salvare i piccoli pazienti in pericolo. Gli artisti di StradeNote con questo concerto sosterranno, dunque, l’ammirevole attività di Don Gianni Mattia, presidente dell’associazione,  da anni vicina alle più difficili realtà del territorio, perché convinti che la Musica sia una potente forza comunicativa, in grado di muovere le coscienze e le azioni delle persone più di mille parole. Perché proprio in tale ambiente si collocano molte performance musicali, dove la musica fluisce e s’intreccia con i destini di tanti sconosciuti passanti, ciascuno con la propria storia e il proprio bagaglio di varia umanità. Tutti questi personaggi si muovono sul battito della strada, un respiro universale che è lo stesso del ritmo musicale.
 
Il tema della strada rappresenta, quindi, il fattore unificante dello spettacolo, che mette in scena testi, poesie, libretti d’opera, dialoghi filmici, e brani musicali del repertorio dal barocco al ‘900. Tutti sapientemente  arrangiati da Elisabetta Carrozzini, che è la direttrice artistica nonché autrice della tessitura narrativa, saranno eseguiti dal soprano Anna Maria Pasanisi e dal baritono Giorgio Schipa, con l’ensemble formato da Armando Ciardo, violino, Davide Sergi, clarinetto, Patrizia Sambati, chitarra e la stessa Elisabetta Carrozzini come pianista. L’ambientazione musicale è a cura di Gianluigi Antonaci, la regia di Salvatore Della Villa. C’è chi corre contro il tempo, chi lo insegue sulla scia della Musica. 
 
I passanti e i musicisti si incontrano (casualmente?) su queste StradeNote, in uno snodo significativo, segnato già dai primi versi: “Tu, strada, io viaggio e guardo attorno! Credo che tu non sia tutta qui! Qui è la profonda lezione dell'accoglienza né preferenza né diniego. Il nero con la sua testa cotonata, il criminale, il malato, l'analfabeta non vengono respinti.”Un messaggio dal passato, lanciato al mondo da Walt Whitman, in Song of the Open Road, del 1856, che rappresenta il Manifesto dell’iniziativa e della sua profonda intenzionalità progettuale. Un messaggio nella bottiglia, trasmesso da questo straordinario artista, viandante visionario, di cui la società contemporanea ha oggi, più che mai, estremo bisogno.
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